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Home » Scienze » MALATTIE TROPICALI/ L’infettivologo: ecco perché il Chagas non è la nuova Aids

  • Scienze

MALATTIE TROPICALI/ L’infettivologo: ecco perché il Chagas non è la nuova Aids

Int. Adriano Lazzarin
Pubblicato 2 Giugno 2012
aids-hiv-nastro-rosso

Il nastro rosso anti-Aids

E’ stata definita la nuova Aids e ha già infettato 10 milioni di persone. E’ il Chagas, una cardiopatia cronica che può essere letale. Un’analogia che per ADRIANO LAZZARIN è però forzata

E’ stata definita “la nuova Aids” e ha già infettato 10 milioni di persone nel mondo. E’ il Chagas, una cardiopatia dilatativa cronica che può essere letale. Come scrive il Daily Mail, una nuova ricerca afferma che il Chagas ha delle somiglianze con il ceppo iniziale dell’Hiv. Le analogie sono basate sul fatto che le due malattie sono difficili da diagnosticare e possono richiedere anni prima che i sintomi si manifestino. Al Chagas è stata dedicata una ricerca pubblicata dalla rivista scientifica “PLOS Neglected Tropical Diseases”.


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La maggior parte dei casi sono stati segnalati in Bolivia, Messico, Colombia e America Centrale, ma anche negli Stati Uniti sono state già infettate 30mila persone. La malattia si è diffusa dall’America del Sud agli Usa per l’intensificarsi dei viaggi e dell’immigrazione. Il direttore del centro di ricerca sull’Hiv dell’Ospedale San Raffaele, Adriano Lazzarin, spiega a Ilsussidiario.net: “In questo allarme c’è di vero il fatto che siccome il Chagas colpisce i soggetti che non hanno normali difese immunitarie, un’associazione con l’Aids è ragionevole. Il Chagas è una delle possibili patologie emergenti nei casi di prolungata immunodeficienza. Entrambe le malattie sono inoltre infettive e hanno un’interazione con il sistema immunitario, anche se a causarle sono agenti molto diversi”.


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L’esperto del San Raffaele ritiene quindi che la definizione di “nuova Aids” per il Chagas sia decisamente forzata: “Non ci sono analogie così forti da fare pensare a un’associazione tra i due agenti eziologici. Quello dell’Aids è un retrovirus di piccole dimensioni che si serve della cellula ospite per replicarsi. Quello del Chagas invece è un parassita migliaia di volte più grande, che ha vita autonoma indipendente e produce una patologia legata a una lunga sopravvivenza nell’organismo che lo ospita”. Anche le somiglianze basate sul fatto che Aids e Chagas si manifestano solo dopo molto tempo sono soltanto apparenti. Per il professor Lazzarin, “il Chagas è diagnosticato dopo molto tempo in quanto ben tollerato dall’organismo che lo ospita, salvo nei casi in cui fa emergere una malattia cronica evolutiva”.


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Sempre secondo l’esperto del San Raffaele, a differenza del Chagas, “l’Hiv nasce come malattia cronica evolutiva e consuma progressivamente le difese immunitarie dell’organismo. Sul piano della dinamica delle manifestazioni cliniche qualche analogia esiste, mentre sul piano delle cause patogene Aids e Chagas sono completamente differenti. Il Chagas inoltre provoca una cardiopatia dilatativa cronica, mentre con l’Aids ciò avviene soltanto in alcuni casi quando è associata ad agenti infettivi che interessano anche il miocardio”.

 

Sono altre le malattie infettive cui Lazzarin pensa quando si tratta di compiere dei parallelismi con l’Hiv. “Tra le grandi epidemie paragonabili all’Aids che minacciano l’umanità c’è la dengue, per la gravità dei suoi effetti – rivela l’infettivologo -. Mentre come dimensioni l’Hiv, che colpisce 40-50 milioni di persone, è accostabile alle pandemie di influenza. Sono queste ultime quelle che dobbiamo temere di più, in quanto provocano ogni anno una serie di morti tutt’altro che irrilevante. L’influenza ha una mortalità dell’1 per mille che, moltiplicato per centinaia di milioni di persone colpite, crea un numero di vittime davvero consistente. Per non parlare delle nuove pandemie come la suina e l’aviaria, che hanno percentuali di mortalità che arrivano al 10%”.

 

(Pietro Vernizzi)


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