Superato il test di Turing? No è una bufala. Si scatena la guerra tra chi sostiene che il computer dell’università di Reading ha battuto gli umani dimostrando così la validità del famoso test di Turing (leggi a questo link) sull’intelligenza artificiale e chi nega vivacemente sia possibile. Eugene Goostman, che non è un essere umano nonostante il nome ma un software russo, manovrato dal docente universitario inglese Kevin Warwick sarebbe stato in grado di farsi scambiare per un essere umano dal 33 per cento dei giudici analizzatori coinvolti nel test. Il tutto in una chat durata cinque minuti. Come si sa il test consiste proprio nell’ingannare due concorrenti su tre sul sesso del terzo concorrente, che sia cioè uomo o donna. Usando un computer al posto di un concorrente, Turing voleva dimostrare la possibilità di una intelligenza artificiale. “Credo che entro cinquant’anni sarà possibile programmare computer in grado di partecipare al Gioco dell’imitazione così bene che un interrogante medio non avrà più del 70% di possibilità di operare la corretta identificazione dopo cinque minuti di domande”, capire cioè se si tratta di un uomo o di una macchina. In realtà già anni fa ci sono stati software capaci di ingannare gli uomini arrivando addirittura a quota 56%, ma secondo Warwick questa sarebbe la prima volta che ci si è riusciti in modo indipendente e scientifico. Ma molti dubitano della reale consistenza del test, anche perché il software si spacciava per un ragazzo ucraino di 13 anni per cui i giudici hanno dato per scontato la sua incapacità di parlare un inglese corretto e dire frasi in parte senza senso. Chi ha ragione?