Per ora quello che si sa di Kepler – 425b è l’incredibile distanza dalla Terra e la non così remota possibilità che ci sia la possibilità della formazione di vita. La NASA però sta comunicando nuovi dati sul pianeta cugino della Terra: sappiamo che un anno sul nuovo pianeta dura 385 giorni che se comparati agli 88 di Venere e i 185 di Nettuno, due pianeti molto più vicini a noi, dimostrano quanto Kepler – 425b sia simile al nostro mondo. Inoltre ora si sa anche l’età del nuovo pianeta che è circa 1 milione e mezzo di anni più vecchio del nostro Sole. Secondo la NASA la forza di gravità è doppia rispetto a quella della Terra ma questo non dovrebbe essere un problema per gli umani il cui corpo col tempo potrebbe adattarsi alla nuova atmosfera. Peccato però che per ora la distanza sia incolmabile.
La notizia della scoperta del nuovo pianeta simile alla Terra sta già facendo viaggiare con la fantasia in molti. La speranza di un contatto con una vita aliena o addirittura di un trasferimento su Kepler – 425b è ancora molto lontana. La distanza del pianeta è infatti quasi inimmaginabile per la mente umana. Se Plutone dista 9 anni da noi, è stato calcolato che per raggiungere Kepler – 425b ci vorrebbero 22mila anni. Una cifra insormontabile per gli essere umani e per i mezzi ora a disposizione. La Nasa però spera nelle prossime missioni di avvicinarsi un po’ di più rispetto a quanto fatto adesso per studiare ancora più a fondo il nuovo pianeta.
La NASA ha trovato Kepler 425b proprio nell’anno del ventesimo anniversario della prima scoperta dell’esistenza di altri sistemi solari nella galassia. Il pianeta, come ormai tutti sanno, è copia più simile mai vista della Terra. Una specie di Terra 2.0 come è stata soprannominata dalla stessa NASA. L’organizzazione americana per l’esplorazione dello spazio ha inoltre comunicato che grazie alla missione Kepler sono stati scoperti altri 521 pianeti che si trovano nelle zone “abitabili” della galassia e che 12 di questi hanno un diametro di poco maggiore o minore rispetto a quello del nostro mondo. Fra tutti però spicca Kepler – 425b, il cugino della Terra. Per questo gli scienziati del progetto SETI, addetti a perlustrare lo spazio in cerca di segnali audio provenienti da altri pianeti, hanno orientato le loro sonde verso il nuovo pianeta ma finora non hanno “sentito” nulla.
La NASA non nasconde che “ci sono buone opportunità che possano crescere forme di vita, se tutte le condizioni necessarie sono rispettate” ha detto Jon Jenkins della NASA parlando del pianeta Kepler – 425b. La NASA ha già trovato in passato pianeti nella zona “abitabile” di quella parte di galassia ma erano troppo grandi o troppo vicini al proprio sole per supportare lo sviluppo di forme di vita. La missione Kepler, dal costo di 600 milioni di dollari, è partita nel 2007 con lo scopo di studiare le zone più sperdute della Via Lattea. A 64 milioni di miglia di distanza dalla Terra, gli strumenti NASA cercano fonti di luce dalla stelle più lontane nella speranza di trovare pianeti abitabili. Ellen Stofa, capo scienziato della NASA, ha detto in un’intervista alla CNN che si aspetta di trovare nuove forme di vita nei prossimi dieci anni e la scoperta di Kepler – 425b non fa che avvalorare la sua ipotesi. La donna è convinta che questo sia solo il primo passo verso altre nuove scoperte. Clicca qui per il video dell’intervista della scienziata NASA alla CNN in cui si parla della possibilità di trovare forme di vita aliena nei prossimi 10 anni.
La NASA sta cercando di smorzare gli entusiasmi, ma è evidente che la scoperta di Kepler 425b, il pianeta “vecchio cugino della Terra” come è stato definito, ha un risvolto storico. “Oggi siamo un po’ meno soli” ha detto Jon Jenkins che ha lavorato alla missione. Kepler è grande poco più del doppio della Terra si trova a circa 1400 anni luce da noi, nella parte abitabile (ovvero dove è possibile che ci sia dell’acqua) della costellazione Cygnus. Un ipotetico visitatore troverebbe una forza di gravità doppia rispetto a quella dell’atmosfera terrestre e secondo gli scienziati è quasi certo che la superficie del nuovo pianeta sia interamente rocciosa con la presenza di alcuni vulcani. Nozioni che la NASA ha assimilato grazie alle sonde che orbitano in quella galassia. Kepler è un po’ più distante dal suo Sole rispetto alla Terra e impiega 385 giorni per compiere un’orbita completa intorno all’astro, pochi di più rispetto all’anno terrestre.
Incredibile, potrebbe esistere un’altra terra. Si tratta di un pianeta che orbita intorno ad un proprio sole e non è escluso che potrebbero essere presenti forme di vita. La sensazionale scoperta viene direttamente dalla conferenza stampa che la Nasa sta tenendo con le novità arrivate dalla sonda Keplero: «È una cosa che le persone hanno sognato per migliaia di anni». Il pianeta denominato Kepler 452b, è quasi della stessa dimensione della Terra e si trova nella zona Goldiloks, ovvero un’area “abitabile” di un sistema stellare. Secondo gli scienziati della Nasa il pianeta distante 1400 anni luce può offrire uno squarcio apocalittico sul futuro della Terra. Ecco il tweet di poco fa postato dal profilo della Nasa: «Il grande e vecchio cugino della Terra! La sonda Keplero scopre un nuovo distante pianeta: può essere abitabile».
La scoperta sensazionale che la Nasa annuncerà oggi è stata possibile grazie alla missione Kepler, partita il 7 marzo 2009 proprio con lo scopo di trovare altri pianeti simili alla Terra attraverso l’utlizzo del telescopio spaziale Kepler. Come fa sapere la Nasa in una nota informativa riguardo la missione, questo telescopio è stato progettato per monitorare una porzione della nostra regione della Via Lattea e scoprire dozzine di pianeti simili alla Terra vicino o nella zona abitabile e determinare quante delle miliardi di stelle della nostra galassia posseggano pianeti. Ma come avvengono queste scoperte? Grazie a un fotometro, Kepler è in grado di monitorare la luminosità di centinaia di migliaia di stelle nelle costellazioni della Lira, del Cigno e del Drago. Nei dati che arrivano sulla terra si cercano variazioni di questa luminosità che indicano appunto il passaggio di pianeti extrasolari.
“Gli astronomi sono oggi sul punto di scoprire qualcosa che l’umanità ha sognato per migliaia di anni: un’altra Terra”. E’ il breve ma forse storico messaggio con il quale la Nasa ha annunciato la convocazione di una conferenza stampa alle 18 di oggi (ora italiana) per rendere nota una “scoperta sensazionale” che sta suscitando estremo interesse nella comunità scientifica. Quattro esperti parleranno delle recenti scoperte fatte attraverso il telescopio Kepler, il cui obiettivo è proprio quello di scovare nell’universo pianeti simili alla Terra. La Nasa potrebbe annunciare la scoperta di un pianeta simile al nostro, capace quindi di ospitare la vita. “Il primo esopianeta orbitante intorno ad una stella come il nostro Sole è stato scoperto nel 1995 – si legge nell’annuncio della Nasa – Gli esopianeti, in particolare i piccoli mondi delle dimensioni della Terra, appartenevano al regno della fantascienza appena 21 anni fa. Oggi, migliaia di scoperte più tardi, gli astronomi sono sul punto di trovare qualcosa che la gente ha sognato per anni: un’altra Terra”. Alla conferenza stampa audio parteciperanno l’amministratore associato NASA per le missioni scientifiche John Grunsfeld, il responsabile dell’analisi dei dati della missione Kepler Jon Jenkins, il ricercatore del SETI Institute Jeff Coughlin e Didier Queloz, professore di astrofisica all’Università di Cambridge.