Asimov, il prolifico scrittore di fantascienza, ha profetizzato quello che sembra emergere da una recentissima ricerca condotta dal centro di Astrofisica di Harvard e presentata al convegno della Società di Astronomia Americana, che si è svolto in Florida, riguardo alla ricerca di possibile vita extraterrestre.
Ci siamo abituati alle doti profetiche degli scrittori di fantascienza di ogni tempo, che più volte hanno anticipato scenari al tempo incredibili, che poi si sono visti realizzare in maniera molto simile a quella dai suddetti immaginata con largo vantaggio. Se si tratti di un fenomeno di suggestione, capace di spingere la ricerca nella direzione profetizzata, un vero sfoggio di doti profetiche o di fortunose casualità, non è dato saperlo. Di sicuro l’ultima coincidenza se non ha dell’incredibile ci va abbastanza vicino.
Ben 75 anni fa Asimov, in un suo racconto dal titolo ‘Notturno’, sosteneva come i più probabili luoghi in grado di ospitare vita aliena fossero gli ammassi globulari, ossia degli agglomerati di miliardi di stelle che per la loro natura hanno più probabilità, (ma questo è stato stabilito solo con i mezzi attuali nella ricerca in questione) di contenere pianeti favorevoli alla vita e più vicini tra le varie stelle.
La cosa, secondo l’astrofisica Rosanne Di Stefano, consentirebbe ad eventuali remote (nel tempo e nello spazio) civiltà di sopravvivere all’inevitabile, nel tempo, collasso delle loro stelle, semplicemente migrando in un pianeta vicino di un altro sistema stellare. Come nel racconto di Asimov, dei punti dove le condizioni potrebbero essere abbastanza stabili, perché un pianeta ed una possibile civiltà extraterreste, si formi e sopravviva per miliardi di anni, sono state individuate dai ricercatori proprio negli ammassi.
Se per ora dei mille pianeti esterni al nostro sistema solare, solo uno risultava essere collocato in un ammasso, la ricerca suggerisce che il prossimo obbiettivo è continuare a cercare in questa direzione, partendo da Terzan 5, ammasso stellare vicino al centro della Via Lattea.