Nuovi suggerimenti di letture per gli studenti. La libertà, al contrario della scuola, non si ferma. Storie che ci inducono a scegliere cosa vogliamo essere

Ed eccoci al terzo tuffo nel mare dei libri possibili, in cui navigare per non perderci vivendo. Già, perché l’estate ci ammalia col suo tempo dilatato e con quell’atmosfera sospesa, che minaccia di sospendere anche la nostra presenza, in una sorta di quieta e dolce risacca che ci tiene fermi a riva, lontani da ogni decisione ed ogni meta.



Così, ci accorgiamo che è facile nascondersi, scappare, evitare l’invito ad esserci, cioè l’invito alla scelta come esplicitazione della nostra libertà, quel grande rischio che fa diverso l’istante e la vita tutta.

Scegliere cosa? Chi essere, come essere, di chi essere: domande per ogni età, non solo per adolescenti in fase di orientamento. Per questo, capiamo bene che, mentre “tutto cospira a tacer di noi”, ogni lettura che rinnovi quelle domande è una grande opportunità per dialogare con i nostri ragazzi, soprattutto se sono letture provocanti, senza facili morali.



Ad esempio, sono preziose quelle pagine in cui la melma della menzogna ci scava dentro a rivelare anche la nostra, rimanendoci attaccata per giorni come pungolo e fastidio irrisolto, non solo di quella narrazione ma della nostra vita stessa.

“Da cosa? – si chiede il ragazzo nel racconto di Paolo Di Paolo, in AA.VV., La fuga (Il Castoro, 2018) – da cosa fuggo in questa mattina strana e silenziosa?”; anche Andrea – in La cosa giusta di Fabio Geda (ibid.) – dopo molte incertezze, fuggirà davanti alla scelta responsabile di raccontare com’è andata davvero, lasciando finire sotto accusa un compagno innocente.



Insomma, si fugge davanti ad una scelta. Si fugge quando siamo interpellati personalmente dalla realtà che accade e ci chiede: tu chi sei veramente? Cosa vuoi davvero? Si fugge davanti al rischio della propria libera risposta, in nome di una confortante comodità da latitante, nascosto ai più ed anche a sé stesso.

Ma quanta luce, al contrario, emerge in quelle belle storie con personaggi che, graniticamente da subito o dentro un percorso di maturazione, mostrano la potenza di un io che decide liberamente per chi o cosa vivere, anche fino a morire!

Un gruppo di giovani al parco (Ansa)

Scegliendo fra tante, ve ne propongo tre, in progressione per temi, complessità, target di riferimento.

La prima è un breve romanzo di Kevin Brooks, adatto già per il biennio: Bad Castro (GiraLangolo, 2023), dove, come di consuetudine, l’autore ci regala una storia tesa ed aperta fin oltre l’ultima pagina. Ci troviamo in una Londra messa a ferro e fuoco dalle gang, mentre la giovane Judy e la sua squadra hanno catturato Bad Castro, un quattordicenne criminale senza scrupoli. Nel percorso verso la centrale, un assalto violento contro la loro auto uccide i colleghi di Judy e costringe lei a fuggire, nelle mani di Castro, in un luogo sicuro.

A questo punto, inizia un percorso avventuroso nel tentativo di uscire da Londra incolumi, ma, dentro questo percorso, i due personaggi ne vivranno anche un altro, tutto intimo e personale, che li condurrà a scoprire l’insospettabile origine comune delle loro scelte esistenziali così diverse. Dentro i loro dialoghi cambierà il reciproco sguardo e maturerà una nuova decisione personale, che li renderà pronti a seguire insieme una strada diversa, assolutamente imprevedibile prima del loro incontro.

La seconda storia è Il grande futuro, di Giuseppe Catozzella (Feltrinelli, 2016): lo stile è chiaro e scorrevole, ma i contenuti  (bambini soldato, tematiche religiose, valore salvifico delle storie) richiedono una riflessione da triennio. Amal e Ahmed, due amici d’infanzia – uno figlio di servi, l’altro figlio del signore del villaggio – crescono insieme su un’isola, dove imperversa la guerra fra Esercito Regolare e Neri, che impugnano insieme il fucile ed il Corano.

Da un’infanzia dorata e fiabesca passano ad una giovinezza travagliata e comprendono che quel che li circonda non è un gioco ed è necessario schierarsi. Ed è qui che le loro strade si dividono: Amal resiste alle richieste di reclutamento, decidendo di consacrarsi al puro Islam nella Moschea del Deserto; invece, Ahmed si arruola nell’Esercito per combattere i Neri.

L’autore ci fa seguire la complessa e profondissima maturazione di Amal, che però alla fine cede al richiamo della guerra e si arruola coi Neri, pensando sia il coronamento del suo percorso. Ma l’inquietudine non si placa: soltanto l’incontro con la giovane e cristiana Marya gli permetterà di affrontare la lotta finale con Ahmed e la scoperta del segreto inconfessabile di suo padre: soltanto lei gli farà scoprire la vera natura del suo desiderio insaziabile di vita e di eternità.

Infine, la terza storia è Santa Muerte (Pelledoca, 2019), di Marcus Sedgwick, adatta per il biennio finale. Un po’ romanzo di denuncia, un po’ diario, un po’ thriller criminale, la scrittura si snoda dura e densa, in uno stile asciutto come la ruvidezza quasi disperata del contesto messicano rappresentato, dove cartelli della droga, guerra delle gang, dramma dei migranti, devozioni popolari e povertà estrema si mescolano, nello scenario polveroso e misero di Anapra, quartiere della città di Juarez, poco distante dal confine blindato con l’America.

Fra la Santa Muerte ed il Cristo Redentore, fra “santi volgari e martiri sudici”, si muovono due amici, Faustino ed Arturo, in cerca di una vita migliore. Faustino è disposto a tutto per fuggire in America con la sua ragazza ed il suo bambino, ma, per liberarsi dalla schiavitù del cartello, compie un azzardo e, per salvarsi, chiede aiuto ad Arturo. L’amico tenta il tutto per tutto, azzardando anche lui, costretto a decidere fino a che punto sacrificarsi per Faustino: il desiderio di appartenere a qualcosa, il bisogno di capire cosa hanno perso vivendo, l’aspirazione a creare qualcosa di buono, lo convincono a dare tutto, allargando le braccia in un’inconsapevole imitazione del Cristo redentore.

Il sacrificio e la morte assumono allora ben altro valore che non quello muto e cupo della Santa Muerte, diventando salvezza e speranza di vita nuova.

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