I percorsi formativi 4+2 sono diventati ordinamentali e possono aiutare a collegare meglio scuola e lavoro
All’avvio dell’attività del Governo abbiamo avuto forti promesse su un impegno deciso per rendere il contratto di apprendistato il riferimento per l’inserimento dei giovani al lavoro e per rafforzare il rapporto fra percorsi formativi e lavoro. Su questo versante stiamo aspettando che la riforma abbia inizio.
Dal ministero dell’Istruzione il rapporto scuola-lavoro è invece emerso come uno degli impegni a cui si è dedicata attenzione. Con il decreto fatto all’inizio del nuovo anno scolastico la sperimentazione avviata poco tempo fa per i corsi di formazione tecnica professionale, la cosiddetta 4+2 ossia 4 anni di scuola superiore e 2 di Its Academy, diventa ordinamentale.
Diciamo subito che è molto positivo che una parte importante dei percorsi scolastici porti a un livello di formazione professionalizzante terziaria in 6 anni come avviene in molti Paesi europei. Mi auguro che sia l’inizio per una revisione complessiva della durata dei percorsi scolastici del nostro Paese che stanno alla base del ritardo con cui i nostri giovani arrivano a uscire dal sostegno famigliare rispetto ai loro coetanei degli altri Paesi avanzati.
Tornando ai percorsi tecnici professionalizzanti, abbiamo che i primi 4 anni danno come sbocco il diploma tecnico e con l’aggiunta dei due anni di Its Academy si arriva alla alta specializzazione tecnica. È possibile poi proseguire con i corsi universitari per chi volesse aggiungere livelli formativi ulteriori.
Il consenso raccolto dalla nuova formula viene dai dati dei primi anni. Per l’anno scolastico 2025/26 sono coinvolti 430 istituti professionali con 587 percorsi formativi. Erano 166 gli istituti coinvolti l’anno precedente. Quest’anno sono circa il 25% del totale degli istituti tecnici e della formazione professionale a promuovere i nuovi percorsi. Gli studenti sono 10.500, 7.279 al primo anno e 3.207 al secondo. Abbiamo quindi più che raddoppiato il numero di famiglie che hanno scelto questo percorso formativo per i figli.
Va ricordato che questi numeri li dobbiamo a quei percorsi accreditati regionali della Iefp che già l’anno scorso, in modo particolare in Lombardia, hanno deciso di scommettere sui nuovi percorsi formativi.
Caratteristica dei percorsi programmati è quella di rispondere alla domanda di tecnici con alta formazione per settori economici in sviluppo che non avevano dai percorsi scolastici tradizionali una risposta adeguata. Settori in crescita come l’enogastronomia, il turismo o come l’ambiente e la gestione del territorio trovano in questi nuovi percorsi un’adeguata formazione per figure tecniche indispensabili per la crescita delle imprese.
Informatica, manutenzione e assistenza tecnica, amministrazione finanza e marketing, sistemi informativi aziendali, edilizia, ambiente e territorio sono gli altri percorsi più attrattivi. Corrispondono tutti a quei settori dove, secondo l’indagine Excelsior, la difficoltà a trovare personale adeguatamente formato interessa oltre il 50% delle imprese.
L’attrattività di questi percorsi formativi è sostenuta dai risultati occupazionali. All’uscita dai corsi biennali degli Its Academy mediamente l’80% trova un’occupazione. In alcuni corsi si arriva al 100%. La ragione è che fin dalla programmazione dei percorsi si instaura un rapporto con le imprese interessate. Sia la definizione dei percorsi che il coinvolgimento di tecnici delle stesse imprese nelle lezioni assicurano una formazione allineata con le innovazioni in corso. La stessa esperienza tradizionalmente fatta in laboratori di vecchia concezione è sostituita con esperienze direttamente nelle imprese favorendo un apprendimento con gli strumenti di ultima generazione.
L’esperienza degli Its è in corso da più anni e deve diventare esempio anche per disegnare i percorsi formativi dei primi 4 anni. Se il programma si riducesse semplicemente a una compressione di quanto previsto precedentemente in 5 anni non si otterrebbero i risultati sperati. Abbiamo invece una disponibilità maggiore di personale, la ricerca obbligatoria di rapporti con le imprese del territorio e quindi la possibilità di realizzare percorsi di apprendimento che, senza tralasciare le materie di base, portino a una crescita, attraverso le esperienze dirette nelle imprese del settore, sia della formazione tecnica, sia dello sviluppo di skills personali sempre più richieste per un inserimento positivo nelle nuove forme di organizzazione del lavoro.
La sfida di nuove modalità di apprendimento anche delle materie tradizionali nei percorsi di formazione tecnica è tema importante. Due aspetti diventano fondamentali. La presenza di tecnici e manager provenienti direttamente da esperienze aziendali non può essere solo di complemento. Devono essere docenti a tutti gli effetti. Remore burocratiche, sindacali e corporative vanno messe da parte per rinnovare programmi e docenti. Va poi affrontato il tema delle valutazioni alla fine dei percorsi.
Se alla fine dei percorsi formativi si pretendesse di fare affrontare a questi studenti, sia quelli dei tecnici statali che della Iefp regionale, un esame di diploma tradizionale basato sull’apprendimento mnemonico e non sulla base delle capacità pratiche acquisite, creeremmo una mostruosià e soprattutto butteremmo a mare la crescita formativa di migliaia di giovani.
La valutazione Invalsi che dovrà supportare valutazioni e scelte proprio per definire metodi adeguati di valutazione potrà essere base per poi estendersi alla sempre più impellente necessità di arrivare a percorsi educativi e formativi attenti anche alla crescita delle character skills che assumono un’importanza fondamentale nella valutazione delle attitudini personali in sede lavorativa.
Oltre a quanto deciso per i percorsi tecnici 4+2, nello stesso decreto il ministro Valditara ha giustamente cambiato nome ai Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. Questa definizione, degna della regia burocrazia austro-ungarica, è stata sostituita con Formazione scuola-lavoro. Si rende esplicito che sono esperienze lavorative con funzione formativa e di orientamento. Anche far corrispondere alle parole il giusto significato delle azioni è un merito che va riconosciuto.
Auguriamoci che il nuovo anno scolastico porti al successo i nuovi percorsi tecnico professionali e attendiamo fiduciosi il nuovo apprendistato che fornirebbe un utile quadro contrattuale anche a sostegno di questi percorsi.
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