L'inchiesta de Il Tempo sulla scuola: aumento esponenziale di contagi da agosto a novembre, allarme anche per i trasporti.
La scuola è il vero motore del coronavirus: l’inchiesta de Il Tempo a firma Franco Bechis accende i riflettori sul ruolo della didattica in presenza nell’esponenziale aumento di casi positivi in Italia. I dati sembrano parlare chiaro: la maggiore crescita di infettati da fine agosto ad oggi è stata quella nella fascia di età da 0 a 19 anni. Le percentuali spaventano: dai 9.544 casi del 25 agosto ai 102.419 casi del 7 novembre, crescita del 1.073,10%. Subito dietro troviamo la crescita nella fascia dei giovani tra 20 e 29 anni, che comprende anche gli studenti universitari: dai 18.834 casi del 25 agosto ai 104.884 del 7 novembre, aumento del 556,88%. Numeri impressionanti, considerando che sono decisamente superiori a quelli riscontrati nelle altre fasce d’eta: «Tutto è avvenuto dopo la riapertura delle scuole che il governo ha giurato fosse avvenuta “in sicurezza”», l’affondo di Bechis.
IL TEMPO: “SCUOLA VERO MOTORE DEL CORONAVIRUS”
La titolare del Miur Lucia Azzolina ha annunciato di battersi per la riapertura totale delle scuole, ma molti esperti sono tutt’altro che d’accordo: pensiamo alle parole di Andrea Crisanti o all’analisi dell’epidemiologa Chironna. La scuola resta al centro del dibattito, dunque, e Il Tempo non fa sconti all’esecutivo. Certo, non è noto se i contagi siano avvenuti a scuola o sui mezzi di trasporto utilizzati per andarci, ma poco cambia in tal senso. Anche i trasporti hanno sollevato discussioni feroci nel corso delle ultime settimane nonostante le smentite del caso del ministro Paola De Micheli. L’unico ad analizzare le tabelle del quotidiano di Bechis è stato il viceministro Pierpaolo Sileri: «Certamente la scuola, con tutto quello che ha significato anche in termini di mobilità e trasporti pubblici, ha contribuito alla circolazione dell’infezione. Considerando la curva epidemica, si vede come l’impennata che segna l’avvio della seconda ondata si verifica il 2 ottobre, a due settimane dall’inizio dell’anno scolastico! Non mi pare ci siano evidenze che i contagi sono avvenuti in classe… Ma tutto intorno c’è stato senza dubbio parecchio movimento».