Sebastian Kurz: “Recovery Fund? No unione debiti”/ Cancelliere Austria: “L’Italia…”

- Alessandro Nidi

In un'intervista rilasciata a "La Repubblica", Sebastian Kurz analizza anche la questione migranti: "Bisogna impedire loro di mettersi in cammino"

Austria, il cancelliere Sebastian Kurz Austria, il cancelliere Sebastian Kurz (LaPresse)

Sulle colonne dell’edizione odierna del quotidiano “La Repubblica” è intervenuto Sebastian Kurz, cancelliere austriaco dal mese di dicembre dell’anno 2017, per parlare della situazione economica che avvolge l’Europa in seguito alla pandemia di Coronavirus, con particolare riferimento alla condizione dell’Italia. In merito ai 209 miliardi di euro che potrebbero arrivare al Belpaese attraverso il Recovery Fund, Kurz ha asserito che “sarà decisivo utilizzare questa cifra per investimenti nel futuro che creino valore, con particolare riferimento ai settori dell’innovazione, della digitalizzazione e dell’ambiente. Ci sono anche indicazioni piuttosto chiare su come spendere questi soldi, con la sorveglianza della Commissione. Il Recovery Fund ci sarà una volta sola, giochiamoci bene questa chance”. Tuttavia, proprio perché si tratta di una misura emergenziale assunta dall’Unione Europea, non corrisponderà all’avvio di “un’unione dei debiti a lungo termine. Non lo consentiremo mai. Sarebbe fatale, perché causerebbe una riduzione della responsabilità e inibirebbe la spinta per le riforme strutturali”.

SEBASTIAN KURZ: “I MIGRANTI IN ITALIA…”

Sebastian Kurz ha poi parlato a “La Repubblica” della nuova (ma non inedita) emergenza migranti che l’Italia sta affrontando da sola, con continui sbarchi a Lampedusa: “Sono felice che ormai quasi tutti si siano resi conto che la politica delle frontiere aperte è sbagliata. Molto è cambiato in meglio dal 2015. Allora venivo bollato da molti come di destra o di destra estrema, mentre oggi la maggior parte dei capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea la pensa così. L’Unione Europea non crede più che i migranti debbano transitare liberamente e cerca di difendere le frontiere esterne. E uno dei problemi, attualmente, è la Turchia, perché spinge i migranti ad andare verso la Grecia, sfondando la frontiera”. E l’Italia? In Italia arrivano molti migranti economici, ad esempio dalla Tunisia: anche questo non va accettato da parte dell’Unione Europea. È sbagliato chiedersi come redistribuirli, bisogna proprio impedire loro di mettersi in cammino. Solo così l’immigrazione illegale può essere ridotta in maniera massiccia”.





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