Dopo la sentenza della CGUE contraria alla politica migratoria del governo, la sinistra ha dato ragione ai giudici. Senza curarsi delle soluzioni

La sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea ha scatenato l’opposizione e, facendo un collage delle dichiarazioni raccolte dalle agenzie, secondo la segretaria Pd Elly Schlein, “la Corte europea ha dato torto al governo italiano, chissà se anche stavolta diranno che li abbiamo ispirati noi e che la Corte europea cerca solo di bloccare la riforma della giustizia in Italia. Si prendano la responsabilità di non aver letto le leggi italiane ed europee e di aver fatto una scelta illegale con centri inumani in Albania che calpestano i diritti fondamentali di migranti e richiedenti asilo, per cui hanno sperperato più di 800 milioni degli italiani”.



Per Nicola Fratoianni, Alleanza verdi-sinistra, “la sentenza della Corte Europea di giustizia è un vero e proprio macigno sulle velleità del governo Meloni e della destra italiana di calpestare il diritto internazionale e il buonsenso. Erano pure arrivati a dire nelle aule parlamentari che i giudici che rispettavano la legge fossero degli eversori. Non era e non è affatto così”.



Per Riccardo Magi, di +Europa, la sentenza “è la Caporetto di Giorgia Meloni e dovrebbe mettere fine al progetto di una Guantanamo italiana per la deportazione di migranti”.

Si accoda Matteo Renzi (Iv): “Giorgia Meloni sta sprecando in Albania centinaia di milioni di euro del contribuente nonostante i giudici di tutto il Pianeta le stiano dando torto. È sempre più assurdo! Spero che adesso finalmente si fermi. Anche perché i prossimi giudici che si occuperanno del caso saranno i giudici della Corte dei Conti. E lì, come noto, i politici rispondono personalmente”.

Non poteva mancare Francesco Boccia (Pd) che esulta: “oggi crolla la cartapesta della propaganda meloniana sull’immigrazione”.



Per il M5S (che pure sull’immigrazione non si era allineato con il resto della sinistra) “il fallimento dello spot Albania, costato un miliardo di euro ai cittadini italiani, adesso è conclamato”.

Chiude Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo, che  ritiene come “il protocollo Italia-Albania” sia un “flop anche giuridico, oltre che un accordo inutile e pericoloso”, costato “680 milioni dei contribuenti italiani”.

Benissimo, applausi. Quindi, parlando concretamente, quante persone immigrate sono disposti a prendersi in casa o a sostenere, assumendosene le spese di mantenimento, ciascuno e personalmente, i succitati leader?

Perché qualcuno dovrebbe anche considerare il costo di ospitare migliaia di immigrati illegali in più in Italia, nel momento in cui non possano più essere respinti. Ma a questo nella sinistra non pensa nessuno.

Perché essendo impossibile dimostrare che il singolo Paese di provenienza dia garanzie di tutela a “tutta” la propria popolazione, nessun Paese sarà allora mai “sicuro”.

Ma se i gay sono repressi in Egitto, sarà giusto esaminare questo fatto per chi è omosessuale e chiedesse asilo, ma come incide questa circostanza nel caso di un etero arrivato in modo clandestino? Tutti dubbi che in Europa una parte politica non si pone, e men che meno la sinistra italiana.

Il problema poi è che in Europa forse non sanno che i giudici italiani hanno proprie convinzioni preconcette in merito, e se anche un giudice decidesse il contrario (ovvero confermasse un’espulsione), qualsiasi avvocato potrebbe sostenere che altri giudici hanno deciso il “dentro tutti”,  quindi ricorrere e vincere per il proprio assistito.

(marco.zacchera@libero.it)

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