Siamo in un momento molto difficile per tutto il mondo e, in particolare, per il nostro Paese. I due pilastri sui quali si regge l’economia, in quanto generatori di domanda, sono fermi. L’automobile che, senza incentivi all’acquisto, non potrà trovare capacità di collocamento sul mercato di un quantitativo di auto prodotte che possa rendere attivo tutto il personale che opera negli stabilimenti o presso i subfornitori; le costruzioni sono ferme da anni in una nazione che necessita di un rifacimento delle infrastrutture per quanto riguarda strade, case, edifici scolastici e altro.
Sempre per trasportare la situazione della società a quella della nostra Serie A, in un mondo sicuramente non del tutto comparabile, dobbiamo prendere atto che sono crollati i due pilastri su cui si reggeva il campionato. Il Milan, dopo aver rifilato tre pappine alla Lazio, ne ha piazzate quattro alla gobba. Ha avuto la sorte dalla sua. Infatti contro i casciavit al completo, le prime della classifica si sono presentate molto rimaneggiate. Però non così tanto da giustificare l’accaduto. Il diavolo le ha letteralmente stracciate, facendole prima scoppiare sulla corsa e poi ridicolizzandole nel gioco. Troppo bravo Pioli, infatti lo mandano via. Sempre più grande l’Atalanta, meriterebbe, e può farcela, di aggiudicarsi la Champions League. La “Maggica” ha rischiato molto. In svantaggio di una rete con il Parma è riuscita a pareggiare i conti a fine primo tempo e a superarli nella ripresa. Fosse arrivata la quarta sconfitta consecutiva, per i lupi sarebbero stati tempi cupi.
A Verona, contro l’Hellas, i bauscia hanno avuto la possibilità di controsorpassare l’Atalanta e avvicinare la Lazio al secondo posto. Dopo aver buttato cinque punti fra Sassuolo e Bologna, l’Inter entra in campo quando la partita è già al terzo minuto e i veneti in vantaggio di una rete. Solita difesa a tre di Conte con Skriniar e Godin difensori esterni, posizione che non ha nulla a vedere con le loro caratteristiche. Sono due ottimi centrali per una difesa a quattro. I nerazzurri vanno all’attacco per una decina di minuti, poi dominio dei gialloblù che giocano con un’impostazione calcistica tipo Atalanta: movimenti rapidi in attacco e difesa a uomo appena la palla passa in possesso degli interisti. La fascia sinistra del Verona è devastante. Fine primo tempo con i nerazzurri sotto di una rete. Gli scaligeri hanno corso molto, chissà nella ripresa. Un po’ più svegli gli interisti, in particolare Sanchez e Lukaku, ad inizio secondo tempo. In particolare, il gigante domina in area avversaria e consente a Candreva il pareggio. Poi arriva l’autorete di Dimarco e l’Inter passa in vantaggio. I nerazzurri ora giocano a quattro in difesa e paiono più equilibrati. Il Verona vorrebbe ancora attaccare ma sembra un po’ sulle ginocchia.