SILVANO, PADRE DI FRANCESCO ARCA/ Choc a Verissimo: “È stato ucciso, mai rassegnati alla mancanza di verità”

- Emanuele Ambrosio

Silvano è stato il padre di Francesco Arca. L'attore a Verissimo ha raccontato la sua tragica morte: "Mancanza di verità e incongruenze e dubbi"

Francesco Arca a Verissimo 2024 Francesco Arca a Verissimo 2024

Verissimo, Francesco Arca choc: “Troppi dubbi e incongruenze sulla morte di mio padre”

Del dramma della morte in circostante non del tutto chiare del papà, Francesco Arca ha parlato nella puntata di oggi di Verissimo, sabato 23 marzo 2024. Il papà di Francesco Arca, Silvano, è morto durante una battuta di caccia in circostanze poco chiare: “C’è stato un presunto incidente a caccia ma papà non è tornato era il 23 dicembre del 1995.” Nonostante siano passati quasi vent’anni, l’attore non ha mai del tutto elaborato il lutto, ha scritto un libro, Basta che torni, dove racconta la sua drammatica vicenda con tutti i suoi dubbi e i suoi perché.

Francesco Arca sulla morte del papà Silvano a Silvia Toffani ha confessato: “Abbiamo fatto delle indagini per caprire ma a livello personale, anche se non ho le basi di legge, dico che qualcosa è andato storto ma c’è qualcosa che non hanno raccontato. Non hanno raccontato una versione vicino alla verità perché c’erano tantissime incongruenze che sono venute fuori nel corso dei giorni successivi ma anche fuori negli anni. Il caso venne chiuso ma poi mia madre, grazie ad appoggio di amici e colleghi di mio padre, abbiamo riaperto il caso poi è stato chiuso e te ne fai una ragione. È stato un omicidio colposo.” E poi ha concluso: “Sarei pronto a perdonare in cambio della verità.” (Agg. di Liliana Morreale)

Silvano, com’è morto il papà di Francesco Arca: “Ucciso durante una battuta di caccia”

Silvano è stato il padre di Francesco Arca, ma anche un paracadutista militare. L’attore ed ex tronista di Uomini e Donne ha deciso di raccontare il suo papà in un libro dal titolo “Basta che torni”. Una scelta coraggiosa che l’attore ha raccontato cos’ dalle pagine di Vanity Fair: “scrivere per me è stato terapeutico. Stavo cominciando a perdere la memoria di mio padre. Un giorno mi sono reso conto che non ricordavo più la sua voce, il suo profumo di pelle e dopobarba che mi ha sempre fatto impazzire. Volevo imprimere una traccia di lui su di me, e così ho iniziato a buttare giù i pensieri. ‘Basta che torni’ parla di lui, che se n’è andato troppo presto, e in circostanze fumose”.

Il padre Silvano è morto durante una battuta di caccia, una vicenda che ancora oggi è poco chiara. “In quella vicenda ci sono molti ‘se’. Raccontarli mi ha fatto bene, anche se è stato faticoso” – ha detto l’attore che ha confessato “scrivevo una riga e piangevo per un’ora. E siccome non volevo che i miei bambini mi vedessero, mi mettevo al computer di notte, mentre loro dormivano. I primi tre mesi sono stati tosti: persino nel ripercorrere i momenti belli, mi assaliva la tristezza”.

Francesco Arca: “mio padre Silvano era dolce in famiglia, duro sul lavoro”

Sono tanti, troppi i ricordi che Francesco Arca custodisce dell’amato papà Silvano. “Un ricordo felice con mio padre? Quando è tornato dalla missione in Iraq – ha detto l’ex tronista di Uomini e Donne – Siamo negli anni ’90, in piena Guerra del Golfo. Non c’erano smartphone: con lui comunicavamo una volta ogni due settimane tramite lettera o telefonata dal campo. Ogni giorno guardavamo il telegiornale di Mentana con ansia: speravamo di non sentire il nome di papà tra i caduti. Quando è rientrato in Italia sono andato a prenderlo in aeroporto. Porca miseria, com’ero felice! L’ho visto, gli sono corso incontro, l’ho abbracciato e baciato sulla bocca. È stato un bacio d’amore, che mi porterò dentro per sempre (…) Mio padre era dolce in famiglia, duro sul lavoro. Adorava noi figli, ma ci dedicava poco tempo. Mi mancava anche quando era in vita. Io con i miei figli voglio passare più tempo possibile”.

Infine l’attore ha anche rivelato di aver scoperto solo in tarda età di voler fare l’attore, visto che il suo sogno era seguire le orme del padre: “da ragazzino amavo il cinema ma sognavo una carriera nell’esercito come mio papà.Quando lui è venuto a mancare, pensavo che seguire le sue orme fosse il modo migliore per tenerlo sempre come me. Speravo di potermi guardare allo specchio, con la divisa e il basco rosso, e vedere lui. Avevo fatto anche le selezioni, ero stato preso all’Accademia di Modena. Ma, per un problema famigliare, sono dovuto rientrare a Siena e mi sono iscritto all’Università, Scienze politiche”.







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