E’ un Silvio Baldini a tutto campo quello che si concede ad un’intervista de “Il Fatto Quotidiano”. Si parla ovviamente di calcio, ma non mancano le sortite apparentemente fuori tema, come gli aneddoti su Gino il taglialegna anarchico che “da ragazzo mi ha spiegato: “Se hai soldi non prendere mai la sbornia, altrimenti te li portano via; le sbornie vanno bene quando hai i debiti e dici all’oste: ‘Un giorno pago'”. Baldini è personaggio atipico, nella mente degli appassionati di calcio è ancora vivo il ricordo del calcio nel sedere al collega Di Carlo. L’ex allenatore dell’Empoli oggi non sembra molto più pacifico:”Quando smetto desidero immergermi nella natura, senza rotture di coglioni, altrimenti mi tocca finire in galera. Qui intorno è pieno di scemi, hanno rubato a tutti, se ci provano sono cazzi, mica mollo facile. In questa casa non c’ è nulla da rubare, non ci sono gioielli, ma ho sempre il frigo pieno”.
SILVIO BALDINI SU ALLEGRI E CONTE
Baldini parla di calcio ed emette le sue sentenze:”Allegri lo conosco bene e da anni. Ha una capacità straordinaria nel capire chi ha di fronte e in poco tempo. Bella dote. Ha un’ intelligenza da strada, la stessa velocità di giudizio dei banditi che ho conosciuto da ragazzo”. Non sono parole buttate a caso:”Uno di loro è stato coinvolto nella vicende della Banda della Magliana. Dante Del Santo detto “Il Cinghiale”, lo conoscevo bene (è stato accusato di essere uno dei killer di Renatino De Pedis, ucciso a Roma nel 1990); chi ha rovinato questa generazione è la cocaina. Mi ha salvato diventare allenatore: quando avevo trent’anni già guidavo una formazione di C e senza patentino. E poi la salvezza definitiva l’ ho raggiunta grazie all’incontro con mia moglie: mi ha conquistato con il silenzio; se mi incazzo non dice nulla, si mette a piangere”. Sul mondo del calcio c’è ancora qualche pillola, Cassano, per esempio:”Cassano e Maradona non sono delle cime, eppure sono Cassano e Maradona: vivono d’ istinto. A Cassano l’ istinto è costato caro.Se si fosse allenato sarebbe arrivato al livello di Messi o Ronaldo”. E poi l’aneddoto su Conte:”La prima volta che l’ ho visto a Coverciano ho pensato: “Lui diventerà un grande allenatore”. E non so il perché. Diverse volte è venuto a pranzo, poi un giorno l’ ho chiamato: “Devi imitare Guardiola”: lui si è presentato dal presidente del Barcellona e ha chiesto la panchina blaugrana; “Tu devi andare da Agnelli e proporti per la Juve”. Uscito dall’incontro con la dirigenza bianconera mi ha immediatamente chiamato: “Sono l’allenatore””.
SILVIO BALDINI:”SONO ANARCHICO”
Dall’intervista di Silvio Baldini a “Il Fatto Quotidiano” si capisce bene anche perché qualcuno come Daniele Adani lo consideri un “maestro di vita”:”Le definizioni non mi piacciono, comunque con Daniele abbiamo un rapporto bellissimo, una volta l’ ho portato in montagna alle cinque del mattino. E da lì è cambiato il suo modo di vedere il calcio. Perché? Era squalificato, così gli ho mostrato un’ alba differente. Differenti prospettive. È importante ribaltare i punti di vista e magari affidarsi alle sensazioni, che ogni tanto diventano intuizioni. Come per Antonio Conte”. Ora che allena gratis la Carrarese in Serie C, Baldini ha individuato il momento esatto in cui ha smesso di essere un allenatore di prima fascia, quando ha accettato l’offerta di Zamparini al Palermo. Lui dà la colpa alla moglie:”Un giorno torno a casa e le dico: “Ho ricevuto un’ offerta incredibile: tre anni a due miliardi l’anno”. Allora quella cifra la prendevano solo gli allenatori delle big. Abbiamo tre figli e niente alle spalle. A quel tempo eravamo sempre sotto in banca: quando ho iniziato ad allenare il Chievo avevo un rosso di 28 milioni. Ho accettato e da quel giorno ho smesso di essere un allenatore. Consapevole di ciò. Ho iniziato a controllare la Borsa o guardare il prezzo degli immobili; ho mollato la mia passione e ho raschiato il barile. Per questa ragione adesso alleno gratis. Era più giusto finire in squadre come il Genoa, la Sampdoria o la Fiorentina, guadagnare meno, ma costruire. Invece ho perso. Oggi vivo con una pensione da 2.400 euro al mese e gestisce tutto mia moglie. Ribadisco: il frigo è sempre pieno, il superfluo non mi interessa (mostra l’ orologio): questo l’ ho pagato 200 euro, lo indosso da anni”. C’è spazio per un ricordo sui sacrifici del passato:”Per mantenerci mi svegliavo alle quattro del mattino, indossavo la muta, pescavo branzini e 70-80 chili di cozze; mia moglie tornava a prendermi alle 8, con la colazione, quindi mangiavo, portavamo a casa i molluschi, lei li puliva e la sera li vendevo ai ristoranti. Guadagnavo 80 mila lire al giorno. E poi affittavo gli ombrelloni alla spiaggia pubblica, mille lire al giorno. Alla fine della stagione racimolavo 10 milioni che mi servivano per l’inverno. Avevo addosso una cattiveria unica. Una cattiveria sana. Mai stato con i più forti. Io sono un anarchico.”