A Roma si è tenuto l'evento di SocialCom "Città narrate, città vissute": il ruolo dei social e del web per lo sviluppo delle governance territoriali
Si è tenuto nella giornata l’evento promosso da SocialCom inititolato “Città narrate, città vissute – Nuovi linguaggi urbani tra storytelling digitale e partecipazione sociale” nel corso del quale è stata presentata una ricerca condotta in questi mesi da SocialData nelle principali città italiane: per l’evento è stata scelta la cornice dell’Enoteca Spiriti di Roma con la partecipazione del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, dell’assessore romano Tobia Zevi, dei giornalisti Claudio Cerasa, Maria Latella e Roberto Napoletano, della deputata del PD Michela Di Biase, il professor Pierpaolo D’Urso e – ovviamente – del presidente SocialCom Luca Ferlaino.
Il cardine centrale dell’evento romano promosso da SocialCom era proprio quello della ricerca condotta dai colleghi di SocialData nella quale è emerso che tra media tradizionali e social media esistono alcuni evidenti squilibri di interesse dalla popolazione (qui trovate i dati completi): se nel primo caso, infatti, sono stati generati 32 milioni di post e 65 milioni interazioni; nel secondo si parla addirittura di 287 milioni di post e 16 miliardi di interazioni, rendendo di fatto i social il media “mainstream” per eccellenza.
L’evento SocialCom a Roma: come i social e il web possono diventare una risorsa per le governance territoriali
L’obbiettivo dell’evento era proprio quello di riflettere su questi dati per sviluppare un ampio ragionamento sull’utilità del mondo digitale per le governance territoriali, sotto le diverse lenti dei vari ospiti che si sono susseguiti sul palco: per esempio il direttore del Foglio Claudio Cerasa che ricordato che a dispetto della percezione generale che vuole che “i giovani non leggono [e] non si informano“, in realtà i dati dimostrano che “lo fanno, ma senza un brand di riferimento” com’era un tempo la televisione o i giornali cartacei.
Similmente, all’evento di SocialCom il professor Pierpaolo D’Urso – preside della facoltà di Scienze politiche alla Sapienza romana – ha ricordato che in Italia persiste ancora una certa incompetenza sul mondo del web con un tasso di “competenze digitali” che ci piazza al “quintultimo posto” in Europa, proponendo – con il direttore del Mattino Roberto Napoletano che ha ricordato che “sull’innovazione e sulla ricerca Napoli (..), Cosenza e la sua università [sono] il futuro” – di lavorare affinché si arrivi all’80% di “competenze digitali base” entro il 2030.
Dal conto suo, la deputata dal PD Michela Di Biase ha posto l’accento sul fatto che online spesso e volentieri le persone “usano un linguaggio e una modalità violenta” che fa “leva sulle emozioni“, criticando l’assenza di “strumenti congrui” da parte della politica per scongiurare questi comportamenti; e in tal senso la giornalista Maria Latella all’evento SocilCom ha ricordato che i giornali cartacei restano fondamentali, appannaggio di “chi riflette [e] ascolta più voci“, differentemente dall’atteggiamento sui social che rendere “non razionalizzare“.
Infine, l’assessore Tobia Zevi ha posto i suoi saluti formali e quelli del “Sindaco Gualteri“, ricordando la “fase straordinariamente positiva” che la città sta vivendo dal punto di vista culturale e del confronto pubblico; mentre il presidente SocialCom Luca Ferlaino ha ricordato l’importanza di avere un punto di vista digitale approfondito sugli argomenti, superando quella consuetudine a informarsi “non scegliendo una notizia” ma affidandosi esclusivamente gli “algoritmi“.