Sondaggi elezioni Germania: la CDU potrebbe governare con SPD. Molto dipende dai piccoli partiti. Ma c'è l'AfD che incombe (20%)
I sondaggi dicono che vincerà la CDU di Friedrich Merz, con la destra di AfD di Alice Weidel in grande ascesa ma seconda. Ma l’incognita del voto tedesco di domenica, spiega Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend, non sarà solo il distacco tra i primi due partiti, ma soprattutto la presenza o meno in Parlamento di una serie di formazioni che, se non superassero lo sbarramento del 5% previsto, lascerebbero altri seggi ai partiti più importanti, favorendo di fatto la coalizione CDU-SPD (partito del cancelliere uscente Scholz), sulla quale potrebbe fondarsi il nuovo governo. Il voto sarà anche il primo test per valutare quanto conta l’appoggio di esponenti della nuova amministrazione USA, come Musk e Vance, a formazioni come l’AfD.
Secondo i sondaggi, in Germania dovrebbero vincere CDU-CSU, con AfD secondo partito. Che Paese potrebbe uscire dal voto del 23 febbraio?
Al di là dell’incertezza che può esserci sul dettaglio delle cifre, i sondaggi delle ultime settimane mostrano alcuni tratti coerenti: quasi certamente CDU-CSU sarà il primo partito, con consensi intorno al 30%, e sarà l’architrave dei negoziati successivi al voto. Si stima che possa ottenere circa 200 seggi su 630. L’altro elemento è che l’AfD sarà il secondo partito: viene data intorno al 20%. Ciò che non è ancora chiaro è se la CDU riuscirà ad avere una maggioranza insieme ai socialisti, quindi all’SPD (dato al 16%, nda), o se, invece, si dovrà pensare a una coalizione più ampia che comprenda anche i verdi, che però politicamente è ancora più complicata.
Conta anche il risultato dei partiti più piccoli?
L’altro elemento di incertezza è se Linke, BSW e Liberali riusciranno a entrare in Parlamento. Il trend delle ultime settimane sembra positivo per la Linke. Il fatto che entrino o meno avrà delle ricadute sui seggi che toccheranno agli altri partiti e quindi sulla possibilità di arrivare a una maggioranza, diciamo, “rosso-nera”, CDU-socialisti.
L’alleanza CDU-AfD è tramontata come possibilità o viene ancora considerata?
Stando a quello che viene detto dai diretti interessati, andrebbe esclusa; poi la politica spesso va al di là delle dichiarazioni pre-voto. Credo sia difficile da immaginare come primo scenario. Nella CDU la linea di gran lunga prevalente è di chiusura rispetto all’AfD. Secondo alcuni osservatori, qualora non ci fossero i numeri per una coalizione solo con i socialisti e quindi l’unico schema sul tavolo per Merz fosse di coinvolgere i verdi, forse potrebbe riaffacciarsi l’ipotesi di un’intesa con l’AfD, ma francamente mi pare uno scenario poco probabile.
A questo punto si potrebbe prospettare una seconda votazione per cercare di rompere equilibri così precari?
In passato la Germania ha avuto anche negoziati lunghi sulla formazione del governo. È plausibile che qualcosa del genere ci sia, soprattutto se, appunto, CDU e SPD non riescono ad arrivare insieme ai 316 seggi che rappresentano la maggioranza assoluta, perché a quel punto si tratta di valutare l’ingresso dei verdi. Difficilmente vedo altri possibili ingressi in questa coalizione. Se i Liberali facessero il 5%, potrebbero entrare anche loro nei negoziati; però è chiaro che lo scenario principale al momento è CDU-SPD. Le previsioni ci dicono che il loro numero di seggi potrebbe essere molto vicino alla soglia di maggioranza.
CDU e AfD non governeranno insieme, ma il loro elettorato è quello che dà più importanza a un tema come l’immigrazione, che per il 56% degli elettori è il primo tema della campagna elettorale. Sono accomunabili solo in questo?
Sì, è vero, le preoccupazioni sull’immigrazione sono simili. Poi, non necessariamente, sono simili le ricette. C’è, comunque, un tratto comune tra l’elettorato CDU e quello AfD. La CDU, tuttavia, rappresenta un possibile voto utile per tanti: può raccogliere una parte di voto di opposizione, perché attualmente è in minoranza rispetto al governo Scholz, ma di opposizione non estremista. Al tempo stesso può aspirare a raccogliere una parte di voto moderato, ad esempio tra i Liberali, in chiave anti-AfD, da parte di persone moderate che scelgono la CDU come partito mainstream e rassicurante.
Il secondo tema a cui gli elettori danno importanza è l’economia. Sono due facce della stessa medaglia? I migranti vengono visti anche come persone che possono portare via il lavoro?
È un tratto della narrazione del dibattito che, da un lato, parla più all’elettorato di AfD, ma non esclusivamente. È la classica rivendicazione sovranista o, come dicono gli specialisti, legata al cosiddetto welfare chauvinism, cioè al sovranismo del welfare, che vede gli immigrati come una minaccia per le politiche sociali. È una preoccupazione particolarmente sviluppata nell’elettorato di AfD, ma anche in parte nell’elettorato della sinistra. Il BSW (Bündnis Sahra Wagenknecht) rappresenta un’offerta di sinistra populista molto scettica sull’immigrazione. Detto questo, è chiaro che le preoccupazioni economiche in Germania vanno molto al di là di questo. C’è un’economia piuttosto stagnante, un’elevata insoddisfazione del Paese, che ha trainato verso il basso il voto ai socialisti e ai verdi.
La priorità del nuovo governo, qualunque esso sia, sarà questa più che l’immigrazione?
A livello di elettorato, i dati suggeriscono che l’immigrazione sia ancora più sentita rispetto all’economia. Come risposta di governo, lo vedremo. L’economia è sempre il campo d’azione principale degli esecutivi.
Alla fine, quindi, qual è la vera incognita del voto?
I sondaggi di qualche giorno fa davano un 20% di indecisi, però la variabile di fondo, secondo me, è duplice. Da un lato, la prima incognita sarà lo scarto tra CDU e AfD: un conto è se si attestasse sui 10 punti, come suggeriscono i sondaggi attualmente; un conto se sarà intorno ai 4-5 punti. Consideriamo che pochi mesi fa c’erano quasi 15 punti di scarto. L’altra variabile di fondo ha a che fare con chi entra in Parlamento, per vedere se Linke, BSW e Liberali saranno sopra o sotto la soglia del 5%. Se entrano tutti e tre, è chiaro che rendono più difficile raggiungere una maggioranza all’alleanza CDU-SPD. Questa è la grande incognita.
Che campagna elettorale è stata quella tedesca? Aggressiva nei toni? AfD ha mostrato le sue posizioni più estreme o ha cercato di accreditarsi come partito affidabile?
La logica è che i partiti come AfD tendano comunque a moderare alcuni aspetti, a smussare alcuni angoli, e questo succede anche in questa fase politica in Germania, soprattutto in una campagna elettorale in cui l’immigrazione è vista come il principale tema. Per certi versi, però, la campagna elettorale ha riguardato principalmente le questioni economiche, anche perché, di fatto, la coalizione di governo si è dissolta sull’economia e sulla politica di bilancio.
Un siriano di 19 anni ha accoltellato i passanti a Berlino. Gli attentati di questi mesi hanno inciso sulla campagna elettorale? L’Isis ha appena lanciato una campagna sui social per invitare a commettere attentati in Germania.
Fatti come questi spostano il dibattito almeno transitoriamente sul binario della sicurezza, dell’ordine, dell’accoglienza, dell’integrazione e sono temi che tendono a premiare le forze di destra, questo è un fatto. Detto questo, non mi pare che nei sondaggi si sia visto uno spostamento radicale per questo.
Diversi esponenti della nuova amministrazione USA hanno appoggiato anche apertamente l’AfD. È un elemento che peserà sul voto?
Sarà molto interessante vedere l’eventuale effetto dell’investimento di Musk e della destra americana su questo voto. Un fattore nuovo di questa fase politica è il tentativo di rafforzare i soggetti anti-establishment della destra populista in Europa. Se l’AfD farà un risultato particolarmente positivo per loro, sarà difficile non vedere in qualche modo anche un segno di questa operazione muskiana e trumpiana. Al contrario, se ci sarà un risultato negativo, deludente o un po’ sotto le aspettative, magari non avremo risposte certe, ma potrebbe esserci anche un effetto boomerang, ossia un rifiuto di un’ingerenza americana.
(Paolo Rossetti)
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