I sondaggi politici di Noto con lo scontro Centrodestra-campo largo verso il 2027: calo FdI, dem col rebus Schlein e "l'ipotesi" Silvia Salis da Genova
IL CALO DI PD E FDI E LA CRESCITA DI LEGA E M5S: I NUOVI SONDAGGI E IL “QUI PRO QUO” SULLE COALIZIONI
Con la tensione politica che cresce in vista delle prossime Elezioni Regionali 2025, l’attenzione sui sondaggi politici nazionali cresce in maniera spasmodica, specie all’interno delle singole segreterie dei partiti: come era stata la votazione delle Europee, ogni importante rilevazione locale può dare spunti importanti circa lo scontro vero che si terrà nel 2027 tra il Centrodestra a guida Meloni e un Centrosinistra ancora in fase di “costruzione” ma con un rinnovato spirito “unitario” visto negli accordi per i prossimi 6 voti Regionali.
Osservando però i sondaggi politici prodotti dall’istituto Noto per Porta a Porta (qui le interviste sul tema Elezioni Regionali, ndr) emerge chiaro un “qui pro quo” che dovrà essere risolto nei prossimi mesi: il campo largo progressista a guida Schlein ad oggi viene dato al 49%, in sostanza pareggiando il Centrodestra a guida Meloni (calato di mezzo punto sotto quella soglia) e puntando ad essere una vera alternativa al Governo Meloni in vista delle Politiche 2027.
Resta però il tema di un’effettiva unità che già queste settimane stanno mettendo a rischio: Pd, M5s e AVS mantengono un’idea di accordo globale, mentre sui partiti centristi per un Renzi che si chiama dentro al campo largo, v’è un Calenda che invece respinge l’ipotesi di un’ammucchiata progressista per battere la destra.
E così quel 49% risulta essere potenzialmente “illusorio” per la sinistra in quanto l’insieme di Schlein, Conte e Fratoianni al momento sarebbe con quote sopra il 40% ma comunque non in grado di battere la destra: nelle pieghe dei singoli partiti troviamo infine il dato in calo dei principali partiti del Paese, ovvero FdI e Pd che rispettivamente scendono al 30% e 22,5%.
Risale Conte che prende uno 0,5% e torna al 13% mentre frena Forza Italia all’8,5%, raggiunta dalla Lega di Salvini con il medesimo consenso: a chiudere invece Azione di Calenda in crescita dopo il “niet” al campo largo in Calabria e Campania, con un 3,5% che tiene Italia Viva ferma al 2%. In coda ai sondaggi politici per la Rai, PiùEuropa ferma all’1,5% e raggiunta da Noi Moderati di Lupi.
GIORGIA MELONI CONTRO… CHI ALLA GUIDA DEL CAMPO LARGO? CRESCE L’IPOTESI SILVIA SALIS
Capitolo leadership molto intrigante, specie in casa progressista dove il progetto di campo largo messo in piedi da Elly Schlein continua ad avere risultati altalenanti: se viene riconosciuto alla segretaria il fatto di aver quantomeno trovato una linea di dialogo con l’ala più progressista e di sinistra della coalizione, non si può dire lo stesso del fronte centrista-riformista che soffre l’eccessivo spostamento verso sinistra del nuovo Partito Democratico.
Per questo da mesi si ipotizzano eventuali nuove leadership in grado di ristabilire un vero campo largo con traino progressista senza però eccedere in posizioni radicali e massimaliste: i sondaggi politici condotti da Tecnè per Primo Canale in Liguria forniscono l’assist giusto per una vicenda che già nelle scorse settimane è stata considerata da eminenti figure del Centrosinistra come Dario Franceschini e lo stesso Matteo Renzi.
Stiamo parlando della sindaca di Genova Silvia Salis, vincitrice alle Amministrative in maniera netta contro il Centrodestra e da alcuni indicata come la leader ideale del “prossimo2 Pd: le rilevazioni prese per “Primo Canale” mostrano sondaggi politici piuttosto trancianti con la segretaria Schlein, battuta nettamente dall’eventualità di una Salis leader Dem alle prossime Elezioni contro Giorgia Meloni. Il 54% dell’elettorato del Centrosinistra è pronto a sostenere la sindaca ex olimpionica, mentre solo il 34% punterebbe ad oggi sull’attuale segretaria del Partito Democratico.