I sondaggi politici di Tecné-DiRE al 25 luglio 2025: caos dazi e tensioni non abbattono il Governo. Nel campo largo Schlein va ko (e le manca un ‘centro’)

LA FIDUCIA NEL GOVERNO E I PARTITI DI CENTRODESTRA TENGONO “BOTTA”: I NUOVI SONDAGGI POLITICI DI TECNÈ

Tensioni, diversità di vedute su alcuni dossier chiave, e ancora la “buriana” dei dazi USA-UE e le sempiterne guerre internazionali: tutto questo, eppure il Centrodestra del Governo Meloni tiene ancora “botta” nei sondaggi politici appena aggiornati da Tecnè per l’Agenzia DiRE.



Con le intenzioni di voto raccolte e pubblicate il 25 luglio 2025, la fiducia nell’esecutivo viene considerata in aumento costante nell’ultimo mese, il tutto appunto nonostante le vicende nazionali e internazionali non producono grande fiducia nel periodo a medio-lungo termine. Il 43% degli elettori intervistati nei sondaggi politici di Tecnè dice di avere piena fiducia nel Governo Meloni, con la Presidente del Consiglio che in particolare raccoglie addirittura il 46,3% del consenso.



Leader del Centrodestra con l’ambasciatore USA in Italia: Meloni con Salvini, La Russa e Tajani (ANSA 2025, Giuseppe Lami)

Superato nettamente i due vicepremier (Tajani al 39,6% e Salvini al 26,9%), così come tutti i rivali del Centrosinistra, da Schlein al 29,6% e dal leader M5s Conte al 31%. Osservando i dati dei singoli partiti, Fratelli d’Italia con il 30,2% resta stabilmente la prima lista del Paese, mentre Forza Italia all’11% stacca la Lega di Salvini, in crescita all’8,4%:

CASA CAMPO LARGO, CITOFONARE CENTRISTI (CERCASI): LE ALTRE INTENZIONI DI VOTO

Superando l’altra sponda del Parlamento, in casa del Centrosinistra italiano, le divisioni interne e la mancanza di consenso “cresciuto” stabilmente negli ultimi mesi sono al momento la migliore garanzia possibile per la tenuta del Governo Meloni. Nei sondaggi politici pubblicati dall’Agenzia DiRE il Pd di Schlein al 21,4% resta in costante calo, addirittura lo 0,5% rispetto allo scorso mese: il M5s di Conte cresce sì al 12,2% ma in maniera non tale da rappresentare una spina nel fianco al Centrodestra.



Matteo Renzi e Carlo Calenda, i leader centristi di Italia Viva e Azione (ANSA 2025, Matteo Bazzi)

Semmai, le “bizze” dei 5Stelle sui candidati delle prossime Elezioni Regionali rappresentano una ulteriore problematica per la costituzione del “campo largo progressista”. Se l’Alleanza Verdi-Sinistra al 6,5% incarna comunque un elemento di certezza e stabilità all’interno della componente della sinistra-sinistra, ecco che sul fronte “centro” il rebus resta amplissimo con la sostanziale crisi delle varie sigle ex Terzo Polo: Azione di Calenda al 3,3% non va molto meglio di Italia Viva all’1,9%, con PiùEuropa all’1,7%.

A livello di leader nazionali, detto di Conte che resta davanti a Schlein come consenso personale (e come leadership potenziale), Calenda al 20% riesce a tenere dietro nei sondaggi politici i vari Bonelli, Fratoianni, Magi e lo stesso Matteo Renzi, ultimo con il 13,5% di fiducia personale.