I sondaggi politici di BidiMedia per ottobre 2025: dopo le prime tre Regionali resta il Centrodestra protagonista. I problemi del M5s e la sfida del Centro
COSA SUCCEDE DOPO LA PRIMA TRANCHE DELLE REGIONALI: I SONDAGGI POLITICI CON ANCORA IL CENTRODESTRA PROTAGONISTA
A metà del guado, con le prime tre tornate di Elezioni Regionali passate, il Centrodestra resta la forza politica del Paese più “pronta” alla sfida nazionale delle Politiche tra due anni: non solo i risultati dei singoli Governatori (oltre alla Calabria, l’aver tenuto le Marche è un grande risultato politico), ma anche i sondaggi politici raccolti dopo il voto comunicano una fiducia generale nei partiti del Governo Meloni, pur con le tante traversie su dossier internazionali e Manovra di Bilancio.
Guardando le stime analizzate da BidiMedia al 21 ottobre (con confronto rispetto ali precedenti sondaggi politici BidiMedia del 7 ottobre) FdI ad esempio con il suo 29% rimane di gran lunga il partito “traino” della coalizione, mentre il derby interno tra Forza Italia e Lega probabilmente durerà fino alle urne nel 2027: ad oggi l’8,4% di Tajani supera di pochissimo l’8,3% di Salvini, con l Carroccio in lieve flessione dopo i magri risultati della lista in Toscana.

Complessivamente il Centrodestra, anche con il contributo di Noi Moderati che rimane attorno allo 0,8% (e una cifra simile spetta anche all’Udc, specie nell’area del Meridione), punta ad oggi ad un 46,5% di consensi: tenuto conto che l’affluenza viene stimata da BidiMedia attorno al 51-55% degli intervistati, vi resta un 26% di indecisi che nei prossimi anni potranno essere convinti (o meno) dalle proposte politiche in campo nazionale.
LA CRISI DEL CAMPO LARGO E I DUBBI VERSO IL FUTURO: MALE M5S, TIENE SCHLEIN
Al netto della stabilità offerta dalla coalizione di Centrodestra anche dopo la sconfitta larga in Toscana, sono i sondaggi politici e le insidie interne del Centrosinistra a far preoccupare la leader Elly Schlein, impegnata anche all’interno del suo partito ad affrontare la fronda riformista che teme un eccessivo schiacciamento verso le posizioni di Fratoianni e Conte. Ad oggi, i sondaggi politici di BidiMedia riconoscono al Pd una crescita lieve fino al 22,2% su scala nazionale, comunque nettamente meglio del compagno-alleato di coalizione che subisce un tracollo dello 0,5% in pochissimi giorni.
La crisi alle urne, lo scontro interno con Chiara Appendino e la partita cruciale che attende Roberto Fico alle prossime Regionali in Campania, tengono sul filo del rasoio la leadership dell’ex Premier Giuseppe Conte, chiamato nei prossimi giorni alla riconferma del voto online della base M5s: il 12,5% del Movimento nei consensi è una conferma delle difficoltà di crescita interna al campo largo progressista, specie per tematiche e posizioni spesso simili con gli alleati di AVS che confermano un periodo di appannamento scendendo al 6,8%.

Per la Casa Riformista di Matteo Renzi, nonostante l’exploit in Toscana, il 2,4% attuale non prepara nel breve periodo grandi sogni di gloria, battuta dal 2,8% di Azione e appena sopra l’1,2% di PiùEuropa. Complessivamente il campo largo scende al 45,1%, ammesso e non concesso che l’elettorato di sinistra voglia votare tra due anni una coalizione che tenga dentro tutti, dal centrismo riformista renziano fino alla radicale proposta ambientalista di sinistra dell’AVS. Il Centro liberale di suo invece – da Calenda a Marattin con il PLD, fino a “Ora!” Di Boldrin e Forchielli – ad oggi resta attorno al 4,3%, e fa ovviamente gola ad entrambi gli schieramenti in vista delle Elezioni Politiche.
