Sondaggi politici del Termometro di fine luglio 2025: il calo del campo largo favorisce un Centrodestra ancora in "stallo", cresce solo la Lega. Su Milano..
MELONI ALLUNGA PUR CON FDI IN STALLO: LA CRISI DEL PD E GLI ALTRI SONDAGGI POLITICI
La protagonista della copertina di Time negli USA, pur non eccellendo nelle ultime settimane nella crescita dei consensi, anche rimanendo “ferma” nei sondaggi politici nazionali riesce comunque ad allungare sulla diretta rivale per il 2027, la n.1 del Pd che ancora ieri ha attaccato la presidente del Consiglio ritenendola responsabile sull’accordo al ribasso tra UE e USA sui dazi. Davanti allo sfaldamento a livello europeo (e italiano) nella fiducia su Von der Leyen, il Governo italiano in realtà tiene nei consensi nonostante il particolare momento negativo per l’economia e i rapporti geopolitici.
Nei sondaggi politici raccolti dal Termometro Politico tra il 22 e il 24 luglio 2025 si nota il 29% fisso di Fratelli d’Italia che comunque rappresenta ancora una cima impossibile da raggiungere per i diretti inseguitori, a cominciare dal Pd che col 22,1% rimane ancora a 7 lunghezze da FdI. Il calo di Schlein in realtà si allarga all’intero campo largo, con Conte e il M5s fermi al 12,5% e con il lieve passo indietro di AVS data al 6,4%. Non vanno certo meglio i centristi, a cominciare da Azione di Calenda che scende al 2,9% e vede avvicinarsi Renzi con Italia Viva al 2,4%.
Bene la Lega di Salvini che all’8,7% recupera terreno, mentre Forza Italia con l’8,4% resta ad oggi la “terza gamba” del Centrodestra, con Noi Moderati di Lupi che raggiunge solo l’1% nazionale: gli altri partiti raccolti nei sondaggi politici del Termometro hanno percentuali ancora molto piccole, da PiùEuropa al 2% alle liste di Rizzo e Santoro che non vanno oltre l’1,4% e 1%. Le intenzioni di voto si concludono poi con il “sentiment” per l’operato del Governo Meloni, qui in crescita questa settimana con un complessivo 37,4% di fiducia per quanto raggiunto dal Centrodestra nelle difficili acque agitate della politica internazionale odierna.
CAOS A MILANO: MENTRE LA DESTRA PREPARA LA CAMPAGNA ELETTORALE, LA SINISTRA SI SPACCA SULLA GIUNTA SALA
Uno dei punti certamente di maggiore difficoltà per i diretti avversari del Governo Meloni, ovvero la coalizione progressista che faticosamente Elly Schlein sta cercando di costruire in vista delle prossime Elezioni Politiche, è certamente l’insieme di inchieste giudiziarie che in questi giorni hanno colpito alcune giunte di Centrosinistra sparse per il Paese, da Torino a Pesaro fino sopratutto alla Giunta Sala di Milano.
I sondaggi politici in calo per praticamente tutti i partiti progressisti fanno intuire un senso di disagio e sfiducia generale, al netto proprio delle singole (e molto diverse) situazioni di politica locale e nel merito delle inchieste: è stato però chiesto agli elettori intervistati dei sondaggi Termometro un parere sul caso urbanistica a Milano dopo le indagini a carico del sindaco Giuseppe Sala. Mentre il Centrodestra e in particolare la Lega, si concentrano sull’iniziare una sostanziale campagna elettorale “preventiva” per scegliere il prossimo candidato sindaco, ebbene vi è un complessivo 46% di elettori convinto che il primo cittadino di Milano debba dimettersi all’istante, seppure per motivi diversi.
Il 29,5% ritiene che Sala sia responsabile politico dei tanti presunti atti irregolari portati avanti dal sistema correttivo (secondo l’accusa) sull’edilizia urbana, mentre il 16,7% lo ritiene non per forza colpevole ma è convinto che con le dimissioni la città possa tornare nuovamente ad essere governata senza strascichi e zavorre politiche che inevitabilmente si hanno in scenari del genere. Il 39,3% è invece pienamente garantista con il sindaco Sala, ritenendo che un avviso di garanzia non può essere sinonimo di colpevolezza: solo il 9,7% dei sondaggi politici è convinto che le indagini siano esagerate e che Sala abbia comunque contribuito a far crescere la città di Milano in questi ultimi anni.