I sondaggi politici in Regno Unito con la crisi del Labour superato da Reform e tallonato dai Tory: intanto Starmer con l'Ue ipotizza una nuova NATO...

IN INGHILTERRA NON SI FERMANO I SONDAGGI E IL GOVERNO CONTINUA A NON SORRIDERE…

Esattamente come in Italia dove ogni giorno praticamente possiamo assistere a nuovi sondaggi politici aggiornati e specifici, anche in Regno Unito lo scenario di “analisi politica” è tutt’altro che marginale nella vita quotidiana di Downing Street e in generale del Parlamento di Londra. E così possiamo scoprire come ormai stabilmente da mesi, dopo la fine della “luna di miele” per il Governo laburista uscito trionfatore nelle Elezioni in Primavera, è il Reform UK di Nigel Farage a guidare il consenso nazionale in tutta la Gran Bretagna.



Non sono numeri enormi, ma bastevoli per poter potenzialmente vincere eventuali Elezioni anticipate: secondo i sondaggi politici condotti da YouGov per il voto a Westminster, il Reform legato sempre più al “MAGA” trumpiano prenderebbe il 25% dei voti, davanti al 24% del Labour partito di maggioranza, mentre non sono così lontano i Tory pur dopo la crisi dell’uscente leader Sunak, Ad oggi, i conservatori con il 22% insidiano da molto vicino il Premier laburista, mentre non sono affatto “fuori dai giochi” i LibDem centristi che al 16% guadagnano consensi ormai stabilmente da settimane. Chiudono i sondaggi in Regno Unito l’8% dei Verdi inglesi e il 3% del partito scozzese SNP.



LA “NUOVA NATO” DI STARMER (CON L’EUROPA): MA IN PATRIA I SONDAGGI…

Il fenomeno politico inglese in questo particolare periodo storico è piuttosto emblematico di come si possa avere una posizione (e una stima) internazionale, e al contempo subire forti problematiche interne nella politica nazionale: i sondaggi da settimane in Regno Unito raccontano di un Labour Party in difficoltà, schiacciato dalle critiche su economica e nodo sicurezza, con la risalita pazzesca del Reform UK e anche dei Tory che sembravano in crisi completa solo 6 mesi fa.

E così mentre a Londra domenica si terrà un vertice chiave per il futuro dell’Europa ad ampio raggio, tra difesa comune e sicurezza nei confini, coordinato e organizzato dal Premier Starmer, in patria le polemiche non si frenano, neanche dopo la “svolta a destra” sul tema immigrazione che ha impresso il Governo di centrosinistra.



L’incontro organizzato a Londra per rispondere alle minacce della Russia in Ucraina, e soprattutto per dare un futuro di difesa europea senza più gli Stati Uniti, vede Starmer come una sorta di “catalizzatore” in alternativa alla NATO. Il dialogo è ancora al principio, ma gli alleati europei – con l’Italia di Meloni compresa – hanno riconosciuto un ruolo nuovo per il Regno Unito, provando ad uscire dal limbo del post-Brexit dove i rapporti sembravano ultra-congelati tra Bruxelles e la Gran Bretagna.

Questo al momento non basta però per convincere l’elettorato inglese a concedere più fiducia al Governo Starmer: occorrerà capire se e cosa uscirà dal vertice di inizio marzo per capire se il Regno Unito potrà davvero riavvicinarsi, almeno sul fronte difesa, all’Unione Europea e come eventualmente potrebbe crescere i consensi di chi ha invece sostenuto pienamente il “Leaves” tanto da chiamarsi prima di Reform UK proprio “Brexit Party” (citofonare Nigel Farage, ovviamente…).