Sorry we missed you, trama del film in onda questa sera su Rai 3
Andrà in onda questa sera su Rai 3 in prima serata il film di Ken Loach Sorry we missed you. Al centro la storia di una famiglia travolta dalla crisi economica globale. La coppia Loach-Laverty ha iniziato a lavorare al film durante le riprese di Io, Daniel Blake. Le riprese del film sono durate cinque settimane e mezzo. Il film è stato girato seguendo la cronologia degli eventi in modo che gli attori non conoscessero il finale. E’ stato presentato in anteprima al Festival di Cannes e trae ispirazione da una storia vera. Ricky e Abbie sono una coppia di Newcastle sposata felicemente e con due figli uno di 16, Sebastian, e una di 11, Liza.
Per la crisi economica che ha travolto il mondo Ricky perde il lavoro e chiede alla moglie di vendere l’auto per comprare un furgone e iniziare a fare il corriere per una ditta di consegne. Prova a rilanciarsi con la cosiddetta gig economy. Abbie accetta ma questo vuol dire che lei, assistente domiciliare per gli anziani, deve spostarsi per la città con i mezzi pubblici. Le loro nuove vite e i loro ritmi frenetici distruggono i rapporti di coppia e familiari. Soprattutto Sebastian soffre della situazione e inizia a creare problemi sia a scuola che fuori. Sebastian viene accusato di furto e in un eccesso d’ira Ricky lo colpisce al volto. Liza è più piccola ma decisamente più matura, forse l’unica a tentare di tenere in rotta la famiglia.
Storia vera Sorry we missed You? Ken Loach si è ispirato alla storia vera di Don Lane
Il regista Ken Loach si è ispirato alla morte del corriere Don Lane per scrivere Sorry we missed you. La storia vera racconta del 53enne lavoratore, originario di Christchurch in Dorset, che ha lavorato per ben 19 anni per la ditta DPD, specializzata in spedizioni e consegne a domicilio di pacchi e corrispondenza. Don soffriva di diabete e aveva programmato una visita medica a causa della vista, peggiorata dopo l’insorgenza della malattia. La sua azienda però non prevedeva la possibilità di prendere ferie o permessi e così decise di multarlo di 150 sterline. Don Lane non poteva permettersi altre decurtazioni allo stipendio e la sua azienda non gli consentiva di programmare giornate libere per fare visite mediche.
Non essendo sotto controllo medico, Don non si è accorto dell’aggravarsi della sua malattia, o anche se l’ha fatto ha continuato a lavorare per sopravvivere. Don ha continuato a lavorare e questo ha aggravato le sue condizioni di salute, già precarie. Don è entrato poi in coma diabetico ed è morto. La moglie di Dan ha ringraziato il regista per aver scelto di raccontare la dolorosa vicenda del marito. La donna ha denunciato il fatto di aver contattato più volte l’azienda per comunicare le gravi condizioni del marito. L’azienda però non ha mai fatto nulla ma anzi ha continuato a far lavorare Don permettendo l’aggravarsi delle sue condizioni fino alla morte.