Spagna, "indignazione totale" della polizia contro governo e Pedro Sanchez dopo incidenti alla Vuelta: "Dispositivo di sicurezza disastroso"
CAOS SPAGNA, PROTESTA ANCHE LA POLIZIA
Le manifestazioni pro Palestina sono diventate un caso in Spagna, non solo perché gli scontri hanno fermato l’ultima tappa della Vuelta a Madrid, ma anche per le reazioni della polizia. ABC parla di “indignazione totale” per l’accaduto, e più precisamente per il fatto che l’unità speciale UIP, che si occupa di ordine pubblico, è apparsa in balia dei manifestanti. I principali sindacati di polizia hanno denunciato l’insufficienza dei dispositivi di sicurezza, se si voleva davvero garantire che la Vuelta potesse svolgersi, sia l’ordine di temporeggiare con i manifestanti.
“Il dispositivo era destinato a fallire“, hanno riferito agenti e comandanti delle UIP con molti anno di servizio che hanno parlato col giornale spagnolo. “Se ci fosse stato un ordine categorico per far svolgere la gara e se la polizia fosse stata dotata di mezzi sufficienti, non si sarebbe verificato questo imbarazzo, in cui inoltre 22 poliziotti sono rimasti feriti“, hanno aggiunto i poliziotti rimasti anonimi. I sindacati di polizia – SUP, Jupol, CEP e UFP – hanno già chiesto le dimissioni del delegato del governo a Madrid, Francisco Martín, accusandolo di aver incoraggiato e giustificato le proteste.
In particolare, il SUP (Sindacato Unificato di Polizia) ha annunciato misure legali contro il delegato, assicurando che c’era un ordine che vietava agli agenti dell’UIP di utilizzare materiale antisommossa. Nel caso di Jupol si va ancora oltre e si richiedono anche quelle del presidente del governo, Pedro Sánchez, e del ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska.
INCIDENTI VUELTA, SINDACATI DI POLIZIA ALL’ATTACCO
Invece, il Ministero dell’Interno ha assicurato che il dispositivo di sicurezza era adeguato, paragonandolo a quello dispiegato in occasione del vertice NATO a Madrid, con 2mila agenti impiegati, 19 per ciclista. Numeri che trovano riscontro nelle verifiche fatte da ABC, che però fa notare che il problema denunciato da tutte le fonti di polizia consultate è che gli agenti dovevano avere ordini molto chiari. “Si è optato per una semplice contenzione, ma non si è cercato seriamente di impedire l’invasione del percorso. Il governo temeva le immagini degli scontri“, hanno rivelato le fonti ad ABC.
“Gli incidenti sono stati isolati perché non si è impedito ai manifestanti di paralizzare la gara, eppure si devono lamentare 22 poliziotti feriti“, hanno aggiunto. Inoltre, hanno citato l’esempio delle manifestazioni a Ferraz, durante le quali nessun manifestante è arrivato a meno di 50 metri dalla sede federale del PSOE: “Il motivo è evidente: all’epoca c’erano linee guida chiare in tal senso, che sono state rispettate alla lettera“.
Anche Jupol è stato molto critico: “Il dispositivo di sicurezza è stato un disastro ed è stato caratterizzato fin dall’inizio dalla volontà di non disturbare determinati gruppi. È stata consentita la presenza di individui e collettivi che si sapeva in anticipo che avrebbero potuto provocare disordini, senza applicare protocolli di base come l’accerchiamento e l’espulsione“.
Il sindacato ha anche lamentato una “totale mancanza di coordinamento nella catena di comando” e la mancanza di rinforzi nei punti più complicati, salvo poi non fornirne quando sono stati richiesti. “Non si è trattato solo di una mancanza di risorse, ma di un abbandono operativo deliberato che ha lasciato in balia di se stessi decine di agenti e ha generato una situazione di estremo rischio“, ha proseguito Jupol.
BUFERA ANCHE SUL PREMIER SANCHEZ
L’indignazione della polizia spagnola non è rivolta solo al delegato del governo a Madrid e al Ministero dell’Interno: nel mirino è finito anche il primo ministro spagnolo Padro Sanchez. “Invece di garantire la sicurezza dei cittadini, dei ciclisti e di offrire l’immagine di un corpo di polizia forte e di un dispositivo solido, ha scelto di fare il contrario: alimentare la protesta, indebolire l’autorità dello Stato e mettere in imbarazzo i colleghi che, con sacrificio e professionalità, sostengono l’ordine pubblico in Spagna“, ha attaccato il SUP.