La Special Victims Division della polizia di New York, la stessa protagonista della nota serie tv “Law & Order”, è finita sotto inchiesta: le Procure di Washington e della Big Apple hanno avviato un’indagine per esaminare le denunce sporte dalle vittime di aggressioni o di abusi s*ssuali. I magistrati hanno intrapreso questo percorso dopo che all’incirca 12 donne hanno rivelato di essersi ritrovate di fronte a poliziotti sarcastici dopo aver subìto una violenza intima, infliggendo così loro un trauma ulteriore oltre a quello fisico.
Come riporta il “Corriere della Sera”, gli agenti della Special Victims Division “non si sarebbero preoccupati di far partire subito gli accertamenti e le procedure previste in queste circostanze”, bensì “avrebbero trasferito i dossier ai commissariati locali, dove finivano regolarmente nel nulla per mancanza di personale specializzato”. Gli uffici del Ministero hanno eseguito un primo accertamento, protrattosi per 10 mesi, fino a quando il ministro Merrick Garland ha esortato le Procure a ufficializzare l’indagine.
LA SPECIAL VICTIMS DIVISION DELLA POLIZIA DI NEW YORK È UFFICIALMENTE SOTTO INCHIESTA
C’è da dire che la Special Victims Division viene vista come un corpo d’élite della polizia di New York e si occupa di violenze s*ssuali, traffico di esseri umani, crimini contro i bambini. Esattamente quanto si narra in “Law & Order: Svu”, serie tv ambientata nel 16° distretto di Manhattan e con alle spalle 23 stagioni andate in onda. Se sul piccolo schermo la Special Victims Division è irreprensibile e attenta a ogni singolo dettaglio, nella vita di tutti i giorni, stando a quanto segnalato dalle Procure, non sarebbe altrettanto efficiente, per utilizzare un eufemismo.
Intanto, come scrive ancora il “Corriere della Sera”, Letitia James, procuratrice dello Stato di New York, starebbe monitorando le segnalazioni di “violenze e abusi compiuti dagli agenti nella primavera del 2020, durante le manifestazioni di protesta per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd, soffocato dal ginocchio del poliziotto Derek Chauvin a Minneapolis”. Durante quelle giornate di tensione, anche la polizia newyorkese si sarebbe resa protagonista di violenze ai danni anche di chi non stava manifestando.