Duecento “ebree ed ebrei italiani” hanno firmato un appello per dire “No alla pulizia etnica” dei palestinesi “proposta da Trump”. Segre non ha firmato
Il giorno dopo la consueta telefonata di Papa Francesco alla parrocchia di Gaza (nella diocesi del cardinale Pierbattista Pizzaballa), duecento “ebree ed ebrei italiani” hanno chiesto e ottenuto spazio su Repubblica e Manifesto per un appello pubblico: “No alla pulizia etnica” dei palestinesi “proposta da Trump”. Un appello “all’Italia perché non sia complice delle violenze israeliane a Gaza e in Cisgiordania”.
Fra i firmatari sono visibili, fra tutti, opinion makers come lo scrittore Roberto Saviano, i giornalisti Gad Lerner (autore del recente Gaza) e Federico Fubini, la filosofa Donatella di Cesare oltre ad Anna Foa, storica della Sapienza e autrice di Il suicidio di Israele.
Non passano ovviamente inosservati neppure gli assenti a un’iniziativa che ha come destinataria ufficiale la premier Giorgia Meloni ma come bersaglio sostanziale il governo israeliano, fra l’altro nel mirino della Corte penale internazionale per sospetti crimini di guerra a Gaza. A Palazzo Chigi si sono avvicendati nel frattempo come ospiti la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), Noemi Di Segni, in occasione della Giornata della Memoria; e – una settimana fa – lo stesso presidente della repubblica di Israele Isaac Herzog.
Fra quanti – evidentemente – non sono stati interpellati o non hanno voluto aderire alla protesta contro il piano Trump-Netanyahu per Gaza vi sono opinionisti italiani israeliti come lo stesso ex direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, l’ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli e il fondatore del Foglio Giuliano Ferrara.
Pochi giorni fa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nuovamente rilanciato la legittimità di uno Stato palestinese a fianco di quello ebraico, ma sul manifesto degli ebrei italiani contrari alla deportazione dei palestinesi dai Territori assegnati loro dall’Onu fin dal 1967 non c’era la firma della senatrice a vita Liliana Segre, l’unica nominata da Mattarella. La senatrice, reduce da Auschwitz, ha invece partecipato l’altra sera a una commemorazione voluta dalla comunità ebraica milanese per i due bimbi israeliani uccisi a Gaza mentre erano ostaggi di Hamas dopo il 7 Ottobre. Alcune settimane fa Segre è intervenuta per contestare chi accusa Israele di aver commesso atti di “genocidio” paragonabili alla Shoah.
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