Chi si candiderà alle elezioni regionali in Veneto? Molto si gioca sulla possibilità di una “lista Zaia”, che però non tutti nella coalizione vogliono
All’elezione che portò al suo terzo mandato (incassando il 76,79% dei voti), la sua lista “Zaia Presidente” portò a casa oltre il 44%, distaccando quella “Lega per Salvini premier” di 27 punti abbondanti. Oggi, freezato dal suo eccesso di governatorati (è in carica dal 2010), Luca Zaia non nasconde l’ipotesi di capeggiare una lista a sé intitolata: “Le statistiche dicono che una lista come la mia potrebbe arrivare al 40-45%”.
Si tratta di proiezioni, sì, ma supportate anche dalla grande popolarità del presidente, forse fin troppa, viste le reazioni di quella che dovrebbe essere la compagine della coalizione di centrodestra, dove in realtà si sta consumando un redde rationem germinato fin dai risultati dell’ultima tornata elettorale per le politiche del 2022: Fratelli d’Italia al 32,7%, Lega al 14,5% e Forza Italia al 7%.
Che il Veneto sia destinato a restare nelle mani del centrodestra è evidente, ma è altrettanto chiaro che le forze in campo sono da ribilanciare, ma in questo senso una lista Zaia potrebbe incrinare gli equilibri, già sufficientemente difficili per loro conto.
L’assessore leghista Roberto Marcato (anche lui una testa di serie), Zaia o non Zaia, rivendica comunque la candidatura di un leghista per il Veneto, una delle regioni che fin dall’inizio ha dimostrato più vicinanza al Carroccio. Al contrario, l’ipotesi della lista Zaia aveva riscosso un niet da FdI. Lucas Pavanetto, capogruppo dei meloniani, aveva anche chiarito la posizione: “la lista del Presidente – aveva detto – si chiama proprio così perché, al di là dei partiti o delle civiche che sostengono la coalizione, il candidato governatore raccoglie persone anche provenienti da esperienze politiche diverse.
Per quanto riguarda la lista Zaia, credo sia il tentativo di tenere unito in Veneto un mondo composto dalla Lega e da persone che guardano a Zaia senza farne parte. Alla fine secondo me ci sarà una lista del presidente, chiunque sarà, più quelle dei movimenti politici come Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ma la lista Zaia assolutamente no: non è lui il candidato alla presidenza”.
Per FdI la corsa – ad oggi – vede schierati il senatore bellunese Luca De Carlo, quello veneziano Raffaele Speranzon, e l’europarlamentare bassanese Elena Donazzan.
Questo fino a pochi giorni fa. Adesso si è passati ad un livello diverso. Il segretario regionale leghista, Alberto Stefani (uno dei papabili alla presidenza), rimanda la scelta all’intera coalizione. Forza Italia e FdI hanno deciso di abdicare la decisione (lista Zaia sì, lista Zaia no) al segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, che in realtà sarebbe tenuto a scegliere: o la lista Zaia o un candidato leghista. Il ticket, l’abbinata, non è contemplata. È invece chiara la sua attuale posizione: la Lega rimarrà unita nel centrodestra, ma insisterà nel chiedere la presidenza.
Intanto il governatore ha chiesto, logicamente, una riunione della coalizione, ma il leader di FI Antonio Tajani ha già messo le mani avanti, sostenendo che il tavolo non sarà convocato prima della decisione sulla data delle elezioni. Data che dovrà essere fissata dallo stesso governatore, che però è in attesa del vertice di maggioranza.
Un’impasse kafkiana. È noto che l’election day dovrà cadere tra il 21 settembre e il 23 novembre, ma il giorno esatto è competenza delle Regioni. E fino a quando non ci sarà chiarezza sui candidati probabilmente lo stallo sulla data continuerà.
Nel frattempo, i rumors sulle candidature si accavallano, tutti legittimati dalle incertezze che durano ormai da troppo tempo. Tajani ha ribadito la sua posizione: “Il nostro candidato sarà Flavio Tosi (europarlamentare, già sindaco di Verona, ed ex leghista) perché è un uomo che sa amministrare. Noi non vogliamo imporre a nessuno i nostri candidati, ma non vogliamo neanche che ci vengano imposti”.
Immediata la replica del capogruppo di fede zaiana Alberto Villanova: “La riconoscibilità e il consenso del presidente sono evidenti in tutti i sondaggi, quindi sarebbe un peccato per tutta la maggioranza di centrodestra rinunciare a un’arma così importante. Nessuno vieta di presentare una lista Meloni o una lista Tajani. Allo stesso modo noi non accettiamo diktat. Se proponiamo qualcosa che fa bene a tutti, sarebbe insensato rinunciarvi. Poi se c’è qualcuno che vuole lasciare a casa la lista Zaia perché dà fastidio a qualche altra lista di partito, allora questa è tutt’altra cosa”.
Gli fa eco il leghista Mario Conte, sindaco di Treviso e possibile candidato in Regione: “La lista Zaia è un valore aggiunto per tutto il centrodestra, una forza trasversale che rafforza la coalizione e un’opportunità in più di scelta per tutti gli elettori che magari hanno una visione più civica che politica”.
Ma se nel centrodestra si naviga ancora a vista, sull’altro fronte le cose non sono ancora chiarissime. Dopo aver bruciato le possibili candidature di Antonella Viola (la nota biologa docente universitaria, già direttrice dell’istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza), che ha ringraziato ma non ha accettato la candidatura, e di Andrea Crisanti (il microbiologo divenuto famoso durante il Covid), che sembra non convincere, il centrosinistra si sta coagulando su Giovanni Manildo, riformista del Pd, già sindaco di Treviso.
Al di là della data e delle possibili candidature, nell’immaginario resta però una domanda: cosa farà Zaia nel post Zaia? Ogni ipotesi è aperta: sindaco di Venezia, ministro (già lo fu nel quarto governo Berlusconi, con delega alle politiche agricole alimentari e forestali), segretario leghista, founder di un suo partito, segretario della Lega, presidente di una partecipata statale?
Magari stupirà tutti, e diventerà scrittore a tempo pieno: sullo scaffale ha già un ventaglio di volumi con il suo nome in copertina, con titoli emblematici come Ragioniamoci sopra (che ha dato il la alle imitazioni di Crozza), I pessimisti non fanno fortuna, Fa presto, vai piano. Chissà, magari potrebbe regalarci un piccante backstage elettorale…
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.