Dopo la Polonia, ora i dipendenti Stellantis dello stabilimento Maserati potranno trasferirsi in Serbia: la proposta choc nel mezzo della crisi del gruppo
Dopo la proposta di trasferimenti volontaria in Polonia, da parte di Stellantis è arrivata anche la proposta a parte dei lavoratori che da più di un anno sono in cassa integrazione di fare i bagagli per partire alla volta della Serbia prendendo parte alla produzione – ironicamente, trattandosi del brand storico italiano per eccellenza – della Fiat Grande Panda presso la sede di Kragujevac: una proposta che – quasi naturalmente – ha attirato non poche critiche da parte dei sindacati della casa del Tridente (ovvero ovviamente la Maserati) e che sembra dimostrare chiaramente quanto profonda sia la crisi produttiva di Stellantis nel nostro bel paese.
Partendo proprio da qui, è bene ricordare che dal novembre 2023 Stellantis ha messo in cassa integrazione – peraltro a ‘zero ore’ – la maggior parte dei lavoratori dello storico stabilimento produttivo modenese della Maserati, chiudendo il 2024 con poco più di 200 veicoli immatricolati ed un 2025 nel quale – per ora – non è stata attivata alcuna catena produttiva: come se non bastasse, solamente questa settimana il gruppo un tempo italiano ha annunciato di aver tagliato circa 1,5 miliardi di investimenti per Maserati che hanno portato alla cancellazione di numerosi modelli tra i quali la MC20 Folgore che avrebbe dovuto traghettare il brand di lusso verso un futuro full electric che probabilmente non si realizzerà mai.
Stellantis offre lavoro ai dipendenti italiani in Serbia: l’ira dei sindacati che vogliono soluzioni concrete per la crisi di Maserati
E così, mentre lo stabilimento Maserati di Modena resta completamente fermo e i dipendenti iniziano a dubitare del loro futuro lavorativo all’interno del gruppo – e fermo restando peraltro che nel frattempo la stessa casa del Tridente vanta la posizione di sponsor dei giochi olimpici Milano-Cortina 2030, quasi a dimostrare di essere un’eccellenza italiana -, da parte di Stellantis è arrivata la (per così dire) ‘soluzione’: trasferirsi in Serbia – dove evidentemente il lavoro abbonda – ed aiutare nella produzione della Fiat Grande Panda.
Una proposta che è stata confermata al quotidiano MilanoFinanza dalla segretaria della sigla Fiom Stefania Ferrari che ha anche chiarito – esattamente come nel già citato caso polacco dello scorso agosto – che si tratta di una proposta “su base volontaria” avanzata a 200 dei dipendenti modenesi per sei mesi di lavoro: nessuno – insomma – sarà costretto a fare le valige, ma al contempo resta ferma l’incertezza futura perché seppur si parli di un rientro sul lavoro “dopo la metà di questo mese”; al contempo resta certo che i trasferimenti volontari “non sono la soluzione” alla crisi di Stellantis.
