Eurostat ha pubblicato i dati sugli stipendi medi di tutti i Paesi dell’Unione europea. La classifica evidenzia che l’Italia (dove di recente è stato ribadito il “no” al salario minimo) è indietro rispetto a molti altri Stati, tra cui in particolare le vicine Francia e Germania. Non è un caso, in tal senso, che molti lavoratori vadano all’estero. Le statistiche confermano le loro esigenze.
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Gli ultimi numeri disponibili, come ricostruito da Fanpage, sono quelli relativi al 2018. In quell’anno la retribuzione oraria media in Italia era di 12,6 euro lordi, a confronto con i 17,2 euro lordi della Germania e i 15,3 euro lordi della Francia. Ma c’è anche chi fa meglio. In Svezia si viaggia intorno ai 18,2 euro lordi, mentre in Lussemburgo con 19,6 euro lordi. La migliore è la Danimarca con 27,2 euro lordi. Per quel che concerne i Paesi con i peggiori stipendi, invece, vengono evidenziate la Bulgaria con 2,4 euro lordi, la Romania con 3,7 euro lordi e l’Ungheria, con 4,4 euro lordi.
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Stipendi medi, Italia sottopagata a confronto con le altre d’Europa: il report di Eurostat sul 2018
Il dislivello tra i Paesi d’Europa nel campo degli stipendi è dunque evidente. “Negli Stati membri dell’UE, la retribuzione oraria lorda mediana nazionale più elevata era 11 volte superiore a quella più bassa se espressa in euro; una volta adeguata ai livelli dei prezzi (convertendo in standard di potere d’acquisto SPA) la media più alta era quattro volte superiore alla media più bassa, con Danimarca e Bulgaria che rappresentavano ancora una volta gli estremi alle due estremità dell’intervallo”, si legge nel report.
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Il problema dei bassi stipendi, insomma, non è tale soltanto in Italia. A dimostrarlo sono anche le percentuali relative al numero di lavoratori a basso salario, ovvero quelli che guadagnano due terzi o meno della retribuzione oraria lorda mediana nazionale. “Nel 2018, nell’UE, il 15,3% dei lavoratori dipendenti erano a basso salario, rispetto al 16,4% nel 2014op”. Il nostro Paese in questo caso non preoccupa: è all’8,5%, di poco sotto a Danimarca e Francia.