Il vescovo di Civita Castellana Marco Salvi sulle ultime novità sul caso Gisella Cardia: le pressioni subite dagli USA per dare ascolto alla Veggente

Arrivano a due passi dalla (per ora apparente) conferma da parte del professor Emiliano Giardina sul fatto che Gisella Cardia non avrebbe mai avuto alcun contatto di natura sovrumana con il Divino, le parole del vescovo di Civita Castellana Monsignor Marco Salvi che è finito a gestire quella complessa diocesi proprio nel momento in cui la storia della Veggente di Trevignano occupava stabilmente le prime pagine dei giornali, muovendo i primi necessari passi per arrivare all’effettive verità sul caso.



Partendo brevemente – e qui ovviamente trovate il nostro specifico approfondimento sul tema – dalle ultime novità sul caso di Gisella Cardia sembra che la perizia del professor Giardina avrebbe confermato una volta per tutte che il sangue sulla statuetta della Madonna e sul quadro di Gesù che la sedicente Veggente sosteneva di aver portato a casa da Medjugorje, apparterrebbero alla stessa Cardia; negando scientificamente che sia il sangue della Madonna.



Proprio quei due oggetti era una sorta di “prova” del contatto tra Gisella Cardia e il Divino, ma il vescovo Salvi a Repubblica ha spiegato che dal conto suo gli bastava “la formula ‘constat de non supernaturalitate’” pronunciata dalla “commissione diocesana” creata appositamente per indagare sul caso, per non credere a nessuna delle parole delle sedicente Veggente, frutto delle “evidenti incongruenze” emerse dalle parole della stessa Gisella Cardia.

Il vescovo Marco Salvi: “Gisella Cardia aveva un grande seguito anche tra i preti francesi, polacchi e statunitensi”

Le incongruenze – ricorda ancora monsignor Salvi – era tutte principalmente di “tipo teologico“, dimostrando che Gisella Cardia non avrebbe di fatto nessuna reale conoscenza su quanto scritto “nelle Sacre Scritture”; ma anche rispetto al singolare fatto che dopo le presunte (o meglio, smentite) apparizioni secondo il Vescovo non si sarebbe creato quel sentimento di “unità” tipico di questo tipo di eventi soprannaturali, creando anzi “divisione nel popolo cristiano”.



Gisella Cardia (Foto: Zona Bianca)

Al suo arrivo nella diocesi di Civita Castellana, infatti, il Vescovo ricorda che Gisella Cardia era all’apice del suo successo ed era riuscita anche a convincere “alcuni preti (..) dalla Francia, dalla Polonia”e dagli USA, tanto che lui stesso ricevette “pressioni [da] certi ambienti che avevano iniziato a prendere posizione in favore della Cardia” che avrebbero “cercato di influenzare il mio giudizio“; mentre oggi dopo l’ultima perizia si dice rasserenato dal fatto che “i sacerdoti  mi hanno ascoltato e non hanno dato molta retta alla presunta veggente” e, al contempo, dispiaciuto per i fedeli che “le davano corda venendo a trovarla (..) da ogni parte d’Italia”.