Legge di bilancio: il Senato USA propone il taglio degli incentivi a solare ed eolico entro il 2028, favorendo nucleare e idroelettrico
E’ stata presentata in Senato la bozza della nuova legge bilancio statunitense che, tra le sue misure, prevede una progressiva ma netta eliminazione degli incentivi per l’energia solare ed eolica entro il 2028, una mossa che ha generato non poche preoccupazioni nel settore delle rinnovabili, già messo alla prova dall’instabilità normativa e dal rallentamento di alcuni progetti strategici.
Il provvedimento, inserito in un più ampio pacchetto di misure a guida repubblicana, va a modificare drasticamente quanto previsto dall’Inflation Reduction Act approvato nel 2022 sotto l’amministrazione Biden, che garantiva tali incentivi fino al 2032; secondo il testo diffuso dal senatore Mike Crapo, presidente della commissione responsabile, i sussidi verranno ridotti al 60% già dal 2026 e completamente azzerati due anni dopo, con un impatto che ha già fatto sentire i suoi effetti.
Le azioni delle principali aziende statunitensi attive nel fotovoltaico hanno subito crolli in Borsa, prova evidente di quanto il mercato ritenga centrale la stabilità degli incentivi per la sopravvivenza del comparto ma ciò che appare ancora più critico è che, mentre si penalizzano le fonti intermittenti come solare ed eolico, la proposta del Senato estende i crediti fino al 2036 per altre tecnologie considerate più “stabili”, come l’idroelettrico, il nucleare e la geotermia, privilegiando un mix energetico più conservatore e in linea con le priorità dell’attuale amministrazione americana.
Tra le dichiarazioni raccolte, emerge quella di Abigail Ross Hopper, presidente della Solar Energy Industries Association, secondo cui questa legge, anche se include modifiche marginali, “rappresenta una minaccia concreta a uno dei più grandi successi economici degli ultimi anni”, parole che riflettono la frustrazione del settore di fronte a un cambiamento normativo percepito come punitiva e incoerente rispetto agli obiettivi ambientali più volte dichiarati a livello federale.
Stop agli incentivi, meno limiti per il settore idroelettrico e nucleare
Mentre la nuova versione della legge di bilancio presentata al Senato conferma l’eliminazione degli incentivi per l’installazione domestica di pannelli solari e altri dispositivi di efficienza energetica, elemento che secondo diverse associazioni rappresenta un passo indietro per milioni di famiglie americane, introduce al contempo maggiori margini di manovra per progetti basati su fonti energetiche “più affidabili” – così definite dai legislatori repubblicani – come l’idroelettrico e il nucleare, per i quali vengono concessi sussidi pieni fino al 2033, con un’uscita graduale prevista tre anni dopo.
Una misura che ha trovato il plauso, anche se parziale, della National Hydropower Association, anche se il suo CEO Malcolm Woolf ha messo in luce l’assenza di incentivi per la modernizzazione degli impianti esistenti, molti dei quali necessiterebbero di aggiornamenti tecnici e nuove autorizzazioni.
La proposta del Senato allenta inoltre le condizioni per accedere agli incentivi, rispetto alla più restrittiva versione della Camera, in quanto, mentre quest’ultima imponeva tempistiche rigide – avvio lavori entro 60 giorni dalla promulgazione e messa in funzione entro il 2028 – il nuovo testo stabilisce che basta iniziare i lavori nel corso dell’anno per risultare idonei, offrendo così maggiore flessibilità ai progetti in fase avanzata ma ancora non cantierizzati; una modifica importante per il settore, che da settimane aveva rafforzato le pressioni sulla politica per ottenere maggiore certezza normativa e tempistiche realistiche.
Altro punto importante della legge di bilancio riguarda la provenienza dei materiali: restano le restrizioni sull’uso di componenti importati da “nazioni avversarie” come la Cina, ma il Senato introduce soglie meno rigide e una formula per determinare se un progetto ha ricevuto “aiuti materiali” da un’entità estera, lasciando un po’ più di margine alle imprese quotate che operano con filiere internazionali.
Da segnalare anche che viene mantenuta la possibilità per gli sviluppatori di vendere i propri crediti a terzi, facilitando il finanziamento di nuovi impianti, contrariamente a quanto previsto dalla Camera, che ne prevedeva l’eliminazione graduale.