Telefonata Erdogan-Putin: Turchia e Russia cercano una "soluzione politica" al nuovo fronte di guerra in Siria. Ma si è parlato anche di...

TELEFONATA ERDOGAN-PUTIN: “SOLUZIONE POLITICA” AL CONFLITTO IN SIRIA?

Telefonata Erdogan-Putin: è questa la novità che arriva da Ankara nelle ultime ore e che, secondo i media turchi, sarebbe servita tra i due capi di Stato per mettere sul tavolo diversi argomenti, tra cui le relazioni bilaterali fra Turchia e Russia, oltre a diversi temi caldi come quelli del Medioriente e in particolare la questione siriana che rischia di diventare ancora più spinosa e aprire l’ennesimo fronte caldo di questo 2025 già insanguinato dalle azioni militari israeliane a Gaza e anche dal conflitto russo-ucraino. Ma cosa si sono detti i due leader e cosa è emerso ancora dalla telefonata Erdogan-Putin?



Stando a quanto si apprende da una dichiarazione rilasciata sull’account social della Direzione Presidenziale delle Comunicazioni, la telefonata Erdogan-Putin è servita al 71enne presidente della Turchia per ‘tornare’ sul fronte caldo della Siria, dopo che nelle ultime ore aveva tuonato contro le ingerenze di Israele: parlando con Vladimir Putin della situazione nel martoriato Paese mediorientale, Recep Tayyip Erdogan avrebbe affermato che gli scontri successivi al ritiro delle forze di sicurezza siriane dalla città drusa di Sweida (o al-Suwaida) rappresenterebbero una potenziale minaccia per l’intera regione. Ma il punto centrale per quello che in patria viene definito da larghe frange della società come un autocrate è che Israele non dovrà violare la sovranità della Siria.



Ahmad al-Sharaa, autoproclamato presidente della Siria (YouTube, 2025)

LA TURCHIA AVVERTE ISRAELE: “ATTACCHI INACCETTABILI, SONO UNA MINACCIA A…”

In attesa di capire, anche sul versante di Mosca, come verrà letta la telefonata Erdogan-Putin in merito ai rapporti bilaterali tra la Turchia e la Russia, va aggiunto che dalle parti di Ankara si punta a fare da ‘peace-maker’ di una situazione potenzialmente esplosiva e che il ruolo turco sarebbe quello di garantire innanzitutto la stabilità dell’area e la sicurezza della popolazione siriana, al fine di agevolare “una rapida ripresa del Paese”. Non solo: pare che durante il contatto telefonico con Putin, sia stata sottolineata da parte di Erdogan la necessità di avviare un ulteriore giro di colloqui tra russi e ucraini, aggiungendo anche che la Turchia si offrirà, come già accaduto in passato, di ospitarli in quel di Istanbul quando le parti lo concorderanno.



Quali saranno le reazioni da parte israeliana e del mondo occidentale alla notizia di questa breve telefonata Erdogan-Putin? va ricordato che il nuovo regime siriano, guidato dall’autoproclamato presidente Ahmad al-Sharaa, gode della ‘benedizione’ della Turchia oltre che degli Stati Uniti e anche da diversi Paesi arabi. Solo grazie ad Ankara infatti è finita l’era di Bashar al-Assad e, a seguito dei bombardamenti di Israele su Damasco e allo scontro tra l’esercito e i ribelli drusi nel sud del Paese (in merito al quale aveva pure auspicato la possibilità di un cessate il fuoco), era arrivata la replica del presidente turco. “Gli attacchi alla Siria sono inaccettabili”, aggiungendo che queste azioni costituiscono una minaccia per l’intera area e ribadendo il sostegno incondizionato alla causa siriana.