Glen Hansard e Markèta Irglovà si ritrovano dopo una lunga separazione e in “Forward” riscoprono il gusto del cantare insieme

“Non mollare, non smettere di credere, mantieni la fede. In un mondo che ruba la parola del suo significato sto riempiendo il vuoto con una preghiera”. Così, con un impeto quasi gospel, in un pieno orchestrale e voci all’unisono che implorano un aiuto vicendevole, si conclude il nuovo album degli Swell Seasons: Forward, un passo avanti per non guardare più al passato. Un passato, che come vedremo è stata una storia intensa di due artisti sconosciuti ai più in Italia ma che sono nomi importanti nel resto del mondo canoro.



Glen Hansard, songwriter irlandese e Markèta Irglovà cantante e pianista di origine ceca hanno al loro attivo un premio Oscar nel 2008, miglior canzone originale per il brano Falling slowly, tratto dalla colonna sonora del film a bassissimo costo e dal taglio quasi documentaristico Once, in cui loro stessi interpretano il ruolo di due musicisti un po’ spiantati, che si ritroveranno coinvolti nella loro passione comune ad aiutarsi reciprocamente per realizzare i propri sogni.



La coppia, nella vita, aveva vissuto fino ad allora una profonda collaborazione artistica, proprio durante le riprese del film, vissero un rapporto affettivo che però si concluse un anno dopo: da ora in poi ognuno prenderà la propria strada discografica come solista

Hansard, irlandese, nato a Dublino nel 1970, è un chitarrista e compositore di un songbook in bilico tra le atmosfere acustiche di intense ballads e il rock delle origini blues, a volte anche sperimentale, non è nuovo alle partecipazioni cinematografiche: (giovanissimo ha fatto parte del cast di The Commitments, altro film di culto che negli anni 90 raccontava la storia di un gruppo di musicisti irlandesi innamorati del rhythm’n’ blues afro americano).



Negli anni ha intessuto rapporti amicali con Bono degli U2 e Eddie Vedder dei Pearl Jam partecipando a diversi loro concerti. Artista sensibile ai problemi sociali e alle iniziative solidali è da anni impegnato nella sua Dublino nell’aiuto dei senzatetto. Tra i suoi album ricordiamo lo splendido Between two shores del 2018.

L’atra metà del duo Markèta Irglovà, nata in Repubblica Ceca nel 1988, ha cittadinanza islandese ed è un’artista del tipico pop acustico. Ha iniziato collaborando col primo gruppo di Hansard The Frames e poi nel duo The Swell Seasons fino al trionfo negli Oscar.

Pur finendo la sua storia d’amore con Hansard e proseguendo la carriera da solista, l’amicizia con l’irlandese non è mai venuta meno, tanto che, alla fine di luglio di questo 2025, è ritornata a collaborare con il cantautore irlandese e insieme hanno pubblicato Forward il terzo capitolo discografico sotto il nome The Swell Season, non prima di aver realizzato un singolo, nel 2022, sempre con Hansard, Take heart, cantato e suonato insieme agli Ukrainian Action, ancora una volta nel segno dell’impegno per denunciare le situazioni di guerra diffuse nel mondo, in questo caso la guerra d’invasione dell’autocrate russo Putin in terra ucraina.

E arriviamo finalmente a Forward: brani cantati e suonati, in un atmosfera déjà-vu da anni 70, memore dell’esperienza easy listening di classe dei cataloghi nord americani (da Jony Mitchell a James Taylor) dove la musica respira l’essenzialità acustica del pianoforte e dell’arpeggio di chitarra, ma non disdegna le spruzzate degli archi e il fraseggio dei fiati. In totale otto canzoni per poco più di mezz’ora: minimo sindacale per l’era dei cd, ma assolutamente in linea con i minuti riversati sui vinili del tempo andato (e che, pare sia una tendenza generale, più che positiva, per cui non dobbiamo più sopportare di brani “riempi spazio” pur a disposizione sul supporto fisico del “dischetto”).

Otto brani dove vince la commozione che ti riempie gli occhi fino a renderli lucidi. All’ascolto si alternano brani puramente pop/folk che partono soffusamente per esplodere in pieni orchestrali, sostenuti da ritornelli pensati per entrare in spazi inesplorati di bellezza sonora.

Pur nella delicatezza delle composizioni, i testi non sono alieni dai problemi quotidiani che si vivono nelle difficoltà dei rapporti personali e nell’ambito famigliare.

Non a caso l’album si apre con Factory street bells (La fattoria nella strada delle campane) in cui Hansard canta di un padre che lontano da casa per lavoro, alla fine della giornata, immagina di parlare al figlio che lo attende:

“Un altro giorno è andato, fai la nanna adesso, figlio mio. È un autentico miracolo, oro puro, che tu sia qui con noi. Tuo padre è un uomo fortunato e tornerà a stringerti non appena potrà”.

O come in I leave everything to you (Lascio tutto a te), un uomo alla sua donna confessa: “Tutto ciò che ho sempre saputo l’ho trasmesso a te, il bene e il male (…) Riesco a vedere dove ho sbagliato, sto cercando di essere forte. Ti prego, perdonami”.

Così, Glen e Markèta, introducono il progetto dell’album: “Ci sembrava giusto intitolare il nuovo disco “Forward” perché è una sorta di riunione, ma non stiamo tornando indietro. Entrambi siamo cresciuti e cambiati, siamo in posti diversi e ci stiamo conoscendo di nuovo come le nuove persone che siamo diventate”.

Come scrive efficacemente su sito Rockol, Paolo Panzeri nella sua recensione: “Non siamo più ciò che eravamo, non si può tornare indietro, ma non per questo non possiamo essere altro (…) per quanto difficoltoso e straziante possa essere si deve accettare il volere dell’altra persona. (…) se vuoi il bene di qualcuno lo devi lasciare libero”.

Sorretti da brani coinvolgenti c’è il racconto di storie di una umanità che cerca comprensione, rapporti in piena crisi che chiedono il perdono davanti alla complessità della vita, denunciando le proprie inadeguatezze in una lunga ricerca di senso fino alla finale Hundred words (letteralmente “Cento parole”, ma seguendo il testo del brano c’è come l’arrendersi che, davanti alla realtà cento parole non bastano, non si sa che farne) dove tutto si pacifica in un appello a non mollare, a mantenere la fede e a riempire il vuoto con una preghiera.

E, forse, non è un caso (La provvidenza? Uno strano destino?) che sia Hansard che Irglovà abbiano incrociato Martino e Benedetto Chieffo, figli di Claudio, che in questi anni stanno portando avanti l’eredità del padre cantautore, mancato nel 2007. Incontro da cui è nata un’amicizia che ha visto la Irglovà interpretare magistralmente in un duetto, (purtroppo) solo virtuale, con la voce dell’autore forlivese il brano Padre nel bel Charity tribute, pubblicato nel 2021, dove artisti nazionali e internazionali si sono confrontati con il repertorio di Chieffo.

Da parte sua, Hansard, qualche mese fa durante la sua tournée in Italia, nella tappa di Bologna ha chiamato sul palco i fratelli Chieffo, e li ha voluti accompagnare in una versione live di un intenso brano di Claudio: Gloria. Ebbene, è stato confermato proprio da Martino e Benedetto che nel secondo volume del tributo a loro padre, in fase di realizzazione, insieme ad altri artisti Hansard e Irglovà saranno tra gli interpreti del disco.

Non ci resta che aspettare per ascoltare le loro voci sulle note e parole create da Chieffo, e intanto godiamoci la bellezza profusa dalle ballate di Forward.