C'è attesa per le decisioni della Fed sui tassi di interesse, mentre la Bce la scorsa settimana ha deciso di lasciarli invariati
Domani si riunirà il Fomc della Fed che potrebbe decidere, validando le attese degli analisti, di tagliare i tassi di interesse. Tassi che la Bce, la scorsa settimana, ha lasciato invariati. L’Eurotower è stata anche criticata per non aver dato indicazioni chiare sulle decisioni future in un momento in cui l’economia dell’Eurozona non sta brillando e si temono gli effetti di una possibile crisi francese.
«Sono d’accordo – ci dice Luigi Campiglio, Professore di Politica economica all’Università Cattolica di Milano – con queste osservazioni. Riguardo la situazione francese credo che meriti maggior attenzione un aspetto che rischia di essere trascurato».
Quale?
Finora il welfare francese è riuscito a garantire dei sostegni ad alcune categorie, come le famiglie con figli, che hanno sì un costo, ma comportano anche dei benefici. Bisognerebbe, quindi, evitare di intervenire sulla spesa pubblica con l’accetta in modo che non vengano colpite misure che sono state anche imitate, a volte non proprio in maniera ottimale, da altri Paesi europei.
Insomma, non tutto il disavanzo è un male…
Se ai disavanzi si associano investimenti che danno o possono dare nel futuro dei benefici, si fa una scommessa ricorrendo al debito, che, come sostenuto già a suo tempo da Mario Draghi, sarebbe debito buono. Dunque, la razionalizzazione della spesa è un bene, ma se si riduce la spesa per il welfare in maniera indiscriminata non si va da nessuna parte: occorre investire per il lungo periodo e farlo in modo intelligente.
Visti anche i dati sull’economia americana, secondo lei la Fed taglierà i tassi mercoledì?
Potrebbe esserci una riduzione dei tassi, ma c’è da augurarsi che serva a costruire una struttura solida di interventi per la crescita e il benessere delle famiglie. Se ci sarà un allentamento monetario è bene che serva anche per ricostruire alcuni programmi federali che hanno fatto un po’ la storia degli Stati Uniti, ma che negli ultimi mesi non stanno riuscendo a garantire quei risultati positivi che avevano ottenuto in precedenza.

Un taglio dei tassi della Fed potrebbe aprire la strada a un’analoga mossa da parte della Bce in occasione della prossima riunione del Consiglio direttivo?
Sì, più che altro perché c’è un pericolo di rallentamento dell’economia internazionale e una riduzione del livello dei tassi aiuterebbe una ripresa degli investimenti che a loro volta potrebbero favorire la crescita. Sempre che i benefici dell’allentamento monetario non restino confinati ai mercati finanziari.
In quel caso ne guadagnerebbero solo gli investitori…
Si amplierebbero le disuguaglianze sociali tra chi ha investimenti in asset finanziari e chi non ha nemmeno la possibilità di risparmiare. Senza dimenticare che oggi si nota già sui mercati, in particolare negli Stati Uniti, un andamento speculativo che potrebbe essere ulteriormente alimentato facendo crescere il rischio che scoppino delle bolle.
(Lorenzo Torrisi)
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