Un cane è stato legato ad un’automobile abbandonata ed è poi morto bruciato vivo tra atroci sofferenze. L’orrore è avvenuto a Trabia, in provincia di Palermo, dove i volontari animalisti sono intervenuti per un pit bull avvolto dalle fiamme. Quando sono arrivati sul posto, lo hanno trovato legato con una catena alla vecchia carcassa di una vettura. «Una coppia di ragazzi ha assistito alla sofferenza indicibile di questa ennesima vittima che bruciava lentamente e chissà da quanto. E chissà quanta sofferenza», ha raccontato Salvatore Libero Barone, un volontario accorso sul posto. È stato chiamato in piena notte, ma per il cane non c’era più nulla da fare. Gli stessi ragazzi attirati sul posto dalle fiamme hanno provato a liberarlo, ma si sono ustionati nel tentativo di salvarlo. Ed era troppo tardi. Sul posto sono arrivati anche i vigili di zona, Asp e canile di Trabia. «Non so dove andremo a finire. Ormai ho smarrito ogni parola contro questa società brutale, infame, meschina», lo sfogo del volontario sui social.
TRABIA, CANE LEGATO AD AUTO E BRUCIATO VIVO
Lo hanno lasciato morire senza pietà. Chi ha legato il cane ha agito nel buio, indisturbato. Una coppia di ragazzi si sarebbe accorta del rogo perché il fumo si intravedeva da lontano, ma anche perché avevano ascoltato i guaiti strazianti del cane. In auto stavano percorrendo la strada quando si sono accorti che qualcosa non andava: si sono avvicinati, ma non hanno potuto liberare il cane. Un veterinario dell’Asp ha accertato il decesso, mentre i volontari hanno sporto denuncia contro ignoti. Ma in quella zona, che si trova in aperta campagna, non ci sono né abitazioni vicine né telecamere, quindi chi è entrato in azione è riuscito a far perdere le sue tracce. Il sindaco di Trabia, Leonardo Ortolano, ha espresso ferma condanna per quanto accaduto: «Bruciare vivo un animale indifeso è un atto vile, ignobile ed infame – riporta Live Sicilia -. Per noi, il rispetto degli animali è imprescindibile da quello delle persone. Spero che le forze dell’ordine svolgeranno al meglio le indagini per risalire al più presto ai responsabili di questo barbato atto».