Israele annuncia una tregua di 24 ore con pause tattiche dalla guerra a Gaza per 10 ore: gli aiuti da Egitto e Idf. Una piccola speranza di pace incombe
ISRAELE ANNUNCIA LA “PAUSA TATTICA” PER L’INGRESSO DEGLI AIUTI UMANITARI: ECCO COSA STA SUCCEDENDO
Nel giorno 660 della guerra tra Israele e Hamas per la Striscia di Gaza l’annuncio che arriva da Tel Aviv è di quelli importanti e certifica una pressione quantomeno diplomatica a livello internazionale per le condizioni disumane che la popolazione palestinese sta attraversando, specie nelle ultime settimane: Israele ha infatti annunciato una tregua umanitaria di 24 ore ore, con pause tattiche di 10 ore dai combattimenti in diverse aree della Striscia, consentendo così l’ingresso di aiuti via cielo e camion.
Già nella notte l’Idf ha paracadutato gli aiuti umanitari su Gaza, sebbene l’esercito di Netanyahu abbia anche aggiunto che la «morte per fame nella Striscia è una fake news diffusa dalle voci di Hamas». Nell’incontro tra il Ministro degli Esteri di Israele Gideon Sar e l’omologo italiano Tajani, il diplomatico di Tel Aviv ha spiegato che il cessate il fuoco rimarrà in atto dalle 10 di domenica mattina del 27 luglio fino alle 20 di oggi in diverse città di Gaza compresa l’intera Striscia a nord.
Oltre però agli aiuti via cielo, per l’appunto, la tregua umanitaria ha permesso l’ingresso dal Valico di Rafah (che separa la striscia di terra dei palestinesi dall’Egitto) di svariati camion di aiuti che sono giunti negli ultimi giorni da diverse parti del mondo. A rendere un briciolo di speranza in più rispetto al disastro della guerra che non sembra avere fine l’annuncio dato dall’idf che comunica come la pausa tattica sarà in vigore in realtà «ogni giorno a livello locale fino a nuovo avviso». Questo significa che camion e aiuti dal cielo dovrebbero essere regolari nei prossimi giorni, quantomeno a Gaza City, Deir al-Balah e Al-Mawasi, ovvero le zone in cui le forze israeliane non hanno al momento combattimenti attivi.
TREGUA OGGI, PACE ANCORA LONTANA: I NEGOZIATI CON HAMAS ANCORA IN SALITA
Farina, zuzzhero, cibo in scatola, latte e altri tipi di pacchi sono stati lanciati dagli aerei di Israele sulla Striscia nelle scorse ore, mentre camion pieni di cibo e farmaci sono in viaggio dall’Egitto attraverso il valico di Rafah. Se la tregua è reale ora, per un cessate il fuoco e una pace definitiva tra Israele e Hamas la strada sembra essere ancora molto in salita nonostante l’input dato dagli USA di Donald Trump sia di terminare quanto prima gli scontri sul campo e il pericolo carestia tra la popolazione.
Dopo che i negoziati a Doha si sono bloccati sul rifiuto di Hamas del piano di pace messo a punto da Stati Uniti, Egitto e Qatar, l’inviato speciale di Trump – Witkoff – aveva ribadito che resta il lavoro instancabile nei prossimi giorni per garantire il cessate il fuoco definitivo. Stamane il Segretario di Stato Marco Rubio, rivolgendosi in un appello alle famiglie degli ostaggi di Israele ancora in mano ad Hamas, ha sottolineato come i progressi nelle ultime ore sono stati importanti (come dimostra la “pausa tattica”), ma che la strategia anche americana ora deve cambiare e accelerare.
Al netto della soluzione semplice prospettata ad Hamas – «rilasciate tutti gli ostaggi e la guerra finirà immediatamente» – Rubio ha parlato di un accordo a giorni su almeno la metà degli ostaggi da liberare subito, «mentre i restanti ostaggi verrebbero liberati entro la fine di un periodo di 60 giorni». La pressione internazionale è continua, le critiche da OMS e ONU contro il Governo Netanyahu sono all’ordine del giorno ma qualcosa – ancora di molto “piccolo” – inizia ad intravedersi all’orizzonte verso una flebile ma esistente speranza di tregua anche più duratura di 24 ore.