Trump con il segretario NATO Rutte alla Casa Bianca: “accordo pace in Ucraina o dazi al 100% alla Russia entro 50 giorni”. Invio armi a Kiev, ma sui fondi..

L’INCONTRO TRUMP-RUTTE E L’ANNUNCIO SULLA GUERRA IN UCRAINA: “CESSATE IL FUOCO ENTRO 50 GIORNI O DAZI AL 100%”

Si tratta a tutti gli effetti di un ultimatum quanto annunciato poco fa dal Presidente USA Donald Trump, nella video conferenza stampa dallo Studio Ovale con il segretario generale della NATO Mark Rutte: servirà un accordo di pace in Ucraina entro 50 giorni, ma se così non fosse allora scatteranno sanzioni molto dure contro la Russia di Vladimir Putin. L’annuncio atteso, e anticipato già ieri prima della finalissima del Mondiale per Club a Philadelphia, vede il via libera degli Stati Uniti di Trump assieme al segretario NATO Rutte per un accordo sulle armi da inviare all’Ucraina, con forza coordinata con gli altri alleati atlantici.



Il Capo della Casa Bianca si dice molto deluso dal comportamento del Presidente russo Putin, con quale ammette di aver sperato di trovare un accordo già due mesi: il cessate il fuoco, anche solo momentaneamente, non è bastato per una tregua a tutti gli effetti e anzi gli ultimi raid con missili verso il Donbass hanno convinto Trump a sganciare tale ultimatum. «La ricostruzione in Ucraina durerà molti anni», sottolinea amaramente il Presidente americano che annuncia dazi secondari al 100% contro la Russia «se non arriverà un accordo di pace entro 50 giorni a cominciare da oggi».



La visita dell’inviato USA Kellogg a Kiev dal Presidente ucraino Zelensky (ANSA-EPA 2025)

La mediazione tra Kiev, Mosca e Washington proseguirà, con l’operato dell’inviato di Trump Kellogg che proprio oggi ha visto la visita al Presidente Zelensky: Il Cremlino chiede di prosegue il dialogo, ma la novità del “giorno” riguarda quei 50 giorni fissati dagli States che provano a mettere alle strette la Russia nel chiudere definitivamente il conflitto aperto il 22 febbraio 2022 (ma che in realtà affonda le origini nella crisi del 2014 in Crimea).

L’INVIO DI ARMI A KIEV CI SARÀ, RESTA IL REBUS SUL PAGAMENTO: “FONDI NATO-UE”

Come già anticipato dallo stesso leader americano nelle scorse ore, anche nel dialogo con Rutte emerge il problema dei pagamenti sulle armi da inviare verso Kiev: gli Stati Uniti – afferma Trump – hanno già speso complessivamente 350 miliardi di dollari per fornire equipaggiamenti verso l’Ucraina dall’inizio della guerra, «mentre gli europei ne hanno spesi solo 100 miliardi». Per questo motivo l’accordo sottoscritto dal Presidente USA con il n.1 della NATO riguarda la possibilità di inviare armi prodotte in America – come i missili Patriot ad esempio – ma con il pagamento effettivo in capo al resto degli alleati NATO in Europa.



Donald Trump e Mark Rutte al summit NATO (ANSA-EPA 2025)

Come ha sottolineato anche l’ex Premier olandese nel suo intervento allo Studio Ovale, è giusto e logico che gli europei «paghino», permettendo all’Ucraina di possedere apparecchiatura militari, munizioni e sistemi di difesa così come di penetrare le linee nemiche colpendo anche sul territorio russo. Si rischia grosso con una guerra globale e nucleare, ma il “piano” della NATO a traino di Trump è puntare ad ottenere un accordo con dei sacrifici (per (Mosca ma anche per Kiev) per evitare guai peggiori in futuro.

Come ha poi ribadito anche sul finale dell’intervento dalla Casa Bianca, le motivazioni del Cremlino sulle loro azioni sono insondabili, ma allo stesso tempo «Putin deve salvare la sua nazione e l’economia russa», il problema è che parlare con lui in tutte le recenti telefonate (da quanto è tornato alla White House il tycoon repubblicano, ndr) «non serve praticamente a nulla, noi parlavamo e poi lanciava di nuovo i missili».