Nuovo "show" di Trump nella riunione di gabinetto: dazi all'UE, Canada e Messico. I rapporti con la Cina e il rapporto con Ucraina e Russia: cosa ha detto
IL “TERZO” TRUMP SHOW DEL GIORNO: DOPO GAZA E UCRAINA, L’ANNUNCIO SUI DAZI ALL’EUROPA
Dopo il video sul futuro (dispotico) nella Striscia di Gaza, e dopo lo scambio a distanza con il Presidente Zelensky (atteso venerdì a Washington per la firma dell’accordo sulle terre rare), in serata italiana arriva il “terzo show” della giornata per il Presidente americano Donald Trump. Si tratta della prima riunione di gabinetto da quando si è insediato alla Casa Bianca nel “secondo round” della sua amministrazione repubblicana, e non ha certo deluso le attese tra annunci show e dichiarazioni nei confronti dell’Europa, del Messico e del Canada.
Mentre parallelamente la Camera Usa al Congresso approvava il piano di bilancio per il forte taglio della spesa pubblica federale (su forte spinta del responsabile del “DOGE”, Elon Musk), il Presidente americano ospitava il proprio governo alla Casa Bianca in vista dei prossimi importanti appuntamenti tra politica interna, estera ed economica. Ed è proprio in questo contesto che arriva la conferenza di una ulteriore guerra commerciale inaugurata da Trump fin dai primi giorni della sua seconda presidenza e che ora ha l’Europa nel prossimo mirino: dopo lo scontro sul tavolo dei negoziati per la fine della guerra in Ucraina, il rapporto gelido tra i vertici di Bruxelles e Washington si conferma anche nei prossimi dazi al 25% “promessi” da Trump contro i prodotti in arrivo dall’Unione Europea.
Pesante anche l’accusa del tycoon contro l’UE, definita come «nata per truffare gli Stati Uniti» sul fronte commerciale ed economico: è un fiume in piena il Presidente e dopo l’intervento d’apertura di Musk sul taglio della spesa, è tutto uno sciorinare annunci e dichiarazioni molto forti (e pure controverse). I dazi contro l’Europa riguarderanno sicuramente il settore dell’automotive, ma pure su altre cose che verranno definite nelle prossime settimane quando arriverà l’annuncio ufficiale delle nuove tariffe.
DALL’UE AL CANADA FINO AL MESSICO: SULLA NATO LA DECISIONE DI TRUMP È SENZA APPELLO
Dallo scontro con l’Europa alla conferma della guerra commerciale con Canada e Messico, i due principali Paesi confinanti con gli Stati Uniti: il prossimo 2 aprile, dopo le trattative avvenute con i Governi rispettivi, l’amministrazione Trump inaugurerà i nuovi dazi contro i prodotti di Città del Messico e Ottawa, ribadendo la pericolosità che il traffico di migranti e fentanyl rappresenta per il popolo americano.
Dopo aver definito il Premier canadese Trudeau come “governatore”, con la conferma del Canada come possibile prossimo 51esimo stato Usa, Trump passa all’attacco sul delicato accordo ancora da costruire nel dettaglio con la Russia per far finire la guerra in Ucraina. In primo luogo, il Presidente repubblicano esclude categoricamente l’ingresso futuro di Kiev nella NATO, nonostante accetti in pieno l’accordo sulle terre rare e la mediazione per la tregua: «La Nato? Potete scordarvela…» ha detto nel discorso-fiume dopo la riunione di gabinetto presso la Casa Bianca.
Trump riconosce che la Russia di Putin dovrà per forza fare alcune concessioni in merito al conflitto in Ucraina, annunciando che l’accordo a cui sta lavorando la sua amministrazione sarà una buona e durevole intesa a lungo termine per far recuperare a Kiev «più territori possibili».Non ci sono state altre “concessioni” di anticipazioni sull’accordo per la dine della guerra in Donbass, ma ha aggiunto che Mosca avrebbe modificato il proprio obiettivo dopo l’elezione americana e il tornato dialogo tra le due superpotenze. Non manca il riferimento al “caos” Cina, dove conferma il buon rapporto con Xi Jinping, accettando la competizione commerciale ma lanciando un ultimatum comunque esiziale a Pechino, «non potranno più approfittarsi degli Usa».