Fra i responsabili dei tumori vi è anche e soprattutto lo smog e i nuovi dati circa la correlazione fra cancro e inquinamento dell’aria verranno presentati durante il congresso annuale della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo, European Society for Medical Oncology), in programma a Madrid dal 20 al 24 ottobre. Sarà occasione, come scrive il Corriere della Sera, per un nuovo appello degli esperti alle istituzioni, circa la necessità di introdurre una legislazione più restrittiva inerente l’esposizione dei cittadini alle sostanze nocive dell’aria. «Dal convegno 2022 era già arrivato un richiamo molto forte da parte di Esmo in seguito agli esiti di uno studio britannico che indicavano come l’inquinamento favorisca l’insorgenza di cancro ai polmoni soprattutto chi non ha mai fumato. Quest’anno una ricerca francese mette in luce ulteriori rischi per quello al seno», le parole di Jean-Yves Blay, direttore Public Policy Esmo. Gli esperti chiedono di abbassare il limite delle polvere sottili dagli attuali 25 microgrammi per metro cubo d’aria a 5, associando l’inquinamento ai tumori ai polmoni, ma non solo.
«L’esposizione all’inquinamento atmosferico, a sostanze cancerogene in ambito lavorativo, al radon e al fumo passivo sono responsabili, nel loro complesso, del 10% dei casi di cancro in Europa», aggiunge Blay. Secondo uno studio francese presentato a ESMO, le donne che vivono nelle zone dove i livelli di polveri sottili sono più elevati, hanno maggiori rischi di sviluppare il tumore al seno: «I ricercatori del Cancer Center di Lione hanno confrontato i dati relativi a 2419 pazienti con cancro al seno con quelli di 2984 donne sane, negli anni fra il 1990 e il 2011 – spiega al Corriere della Sera Giuseppe Curigliano, professore di Oncologia Medica all’Università di Milano -. Hanno così rilevato che il pericolo di cancro al seno aumenta del 28% al crescere del PM 2,5 nelle aree urbane più inquinate rispetto a quelle rurali. Certo servono conferme, ma secondo gli autori queste piccolissime particelle inquinanti riescono a penetrare molto in profondità nei polmoni, arriva nel circolo sanguigno e da qui venir trasportate e assorbite dai tessuti mammari».
TUMORE AL SENO E SMOG, IL COMMENTO DI MASSIMO DI MAIO
Massimo Di Maio, segretario nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), aggiunge: «Che fra i molti danni per la salute causati dallo smog ci fossero anche i tumori non è, purtroppo, una novità: dal 2013 l’inquinamento atmosferico in generale e il particolato atmosferico (ovvero le cosiddette polveri sottili) sono catalogati fra i cancerogeni certi per gli esseri umani dalla massima autorità in materia, l’International Agency for Research on Cancer (Iarc) di Lione, l’agenzia dell’Organizzazione Mondiale di Sanità (Oms). E sappiamo che il loro effetto è maggiore nei fumatori, che già hanno l’apparato respiratorio fortemente indebolito e danneggiato dal tabacco, ma un numero crescente di studi documenta danni (che in alcuni casi possono essere pesanti) anche nelle persone che non hanno mai toccato una sigaretta». Si stima che in Italia l’inquinamento sia responsabile del 5 per cento dei casi di tumore. Secondo le statistiche, a livello globale lo smog provoca più di 250mila morti ogni anno per tumore, con l’aggiunta di altri milioni di morti per altre patologie.