Stato di agitazione all’orizzonte se non ci sarà ancora mancato riscontro alla richiesta di accertamento sull’alto numero di casi di tumori e malattie cardiache tra il personale dei Vigili del fuoco, in servizio o in pensione, presso il distaccamento di Lampedusa. Questo lo scenario prefigurato dal sindacato UILPA Agrigento nei giorni scorsi dopo quanto sollecitato nel luglio scorso visto l’elevato numero di malati di cancro che si sarebbe rilevato tra gli operatori che prestano o hanno prestato il loro contributo nella sede siciliana.
Già in estate il sindacato aveva richiamato invano l’attenzione sulla delicata questione che riguarderebbe diversi decessi (12, secondo quanto riporta Repubblica) per tumori o malattie vascolari, l’ultimo dei quali avvenuto nel febbraio scorso, si legge nella nota datata 2 aprile 2023 e firmata dal segretario provinciale Uilpa, Antonio Di Malta, e per questo, Uilpa ha sollecitato nuovamente accertamenti nella speranza di ricevere un riscontro immediato.
La nota di Uilpa Agrigento: troppi tumori tra i Vigili del fuoco a Lampedusa, sospetti su un radar
Il 21 luglio 2022, il sindacato Uilpa di Agrigento aveva chiesto accertamenti sui casi tumorali che avrebbe interessato un’alta percentuale del personale in servizio e in pensione al distaccamento dei Vigili del Fuoco di Lampedusa. L’ultimo caso di morte sospetta su cui si chiede di fare chiarezza riguarderebbe il decesso di un collega 41enne colpito da un arresto cardiaco, nel febbraio 2023, e ancora non sarebbe arrivata una risposta dalle autorità. Per questo, il sindacato è pronto a una agitazione su scala provinciale se non seguirà un riscontro alla nota del 2 aprile scorso in cui si sottolineano nuovamente i termini della delicata questione.
Nella comunicazione del luglio precedente, Uilpa aveva chiesto una indagine epidemiologica per accertare “eventuali correlazioni tra le patologie sofferte dal personale in servizio e in quiescenza, alla conclamata presenza di un radar o altre eventuali cause“. Una istanza che sarebbe caduta nel vuoto, come documenta il comunicato più recente in cui si legge: “Siamo rammaricati e increduli del disatteso silenzio dell’amministrazione al problema esposto, un problema che sta creando grande preoccupazione per il personale in servizio, per i familiari che vivono (è notizia di un altro caso in corso), o che hanno dovuto assistere alla scomparsa del proprio caro“. Nel documento firmato dal segretario Di Malta, che lo ha indirizzato anche al capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Giulio Parisi, si punta l’attenzione in particolare su un radar attivo fino al 1998, installato dopo l’attacco missilistico libico del 1986 a circa 400 metri dall’attuale sede della caserma aeroportuale dei Vigili del fuoco di Lampedusa. “Proprio in quel periodo in cui era operativo – sottolinea la nota Uilpa Agrigento –, si assisteva a un considerevole numero di eventi anomali (…) che venivano definite come interferenze elettormagnetiche. Il personale accusava molto spesso forti emicranie (…) oltre a disturbi legati a alla salute con sintomi che sono scomparsi all’atto stesso in cui il radar è stato smantellato”.