Il World Travel & Tourism Council ha diffuso un interessante report per il settore turistico e dell'ospitalità

Si è più volte sostenuto il valore economico del turismo. Adesso il suo “peso” viene ratificato anche dal report “Managing destination overcrowding: a call to action from the travel & tourism private sector” pubblicato dal WTTC, il forum internazionale per l’industria dei viaggi e del turismo. 



Secondo lo studio, il turismo è una forza economica globale di enormi proporzioni: nel 2024 ha generato un Pil di oltre 10,9 trilioni di dollari, supportando 357 milioni di posti di lavoro, uno su dieci a livello mondiale. Ma questo slancio straordinario comporta anche responsabilità, anche nella gestione dei flussi, e quindi dell’overtourism, perché il problema non è il turismo in sé, quanto la sua gestione inefficace.



Secondo il WTTC, le radici del sovraffollamento affondano nell’urbanizzazione incontrollata, nella mancanza di trasporti efficienti, nella scarsa pianificazione urbana e in una governance frammentata. Quindi, il turismo è spesso solo la conseguenza di situazioni preesistenti.

Un esempio di overtourism in Piazza dei Miracoli a Pisa (Foto: CHATGPT)

Il documento delinea sei semplici passi che le destinazioni possono adottare per gestire meglio il turismo: organizzazione, riunendo le parti interessate, tramite task force responsabilizzate; pianificare, definendo una visione condivisa e una strategia di destinazione; raccolta di dati, perché la loro mancanza sta esacerbando i problemi in diverse destinazioni, ed è fondamentale effettuare diagnosi e risposte basate sull’evidenza alle sfide uniche affrontate da ciascuna destinazione; monitoraggio delle condizioni e reazioni immediate; investimenti mirati nelle infrastrutture e nella resilienza, con trasparenza; responsabilizzazione dei residenti, lasciando loro voce in capitolo, soppesando i vantaggi del turismo nelle loro comunità.



La gestione del sovraffollamento delle destinazioni affronta una delle sfide più visibili che la travel & hospitality industry deve affrontare oggi, esaminando i fattori più profondi e sistemici del fenomeno. Il documento riconosce che mentre viaggi e turismo svolgono un ruolo economico vitale a livello globale, i suoi benefici devono essere salvaguardati attraverso una gestione olistica e proattiva, piuttosto che con restrizioni reattive, come le tasse turistiche, che quasi mai riducono i flussi e invece spesso non vengono reinvestite nella gestione del turismo stesso. Il rischio di tasse e restrizioni è finire con l’erodere competitività alle destinazioni senza portare benefici.

Lo studio conclude che sarebbe meglio passare subito dagli slogan alle strategie. Il turismo non va ostracizzato, ma governato. La strada è impegnativa: creare piattaforme di gestione condivisa, che uniscano settore pubblico, privato e comunità locali; sviluppare strategie di lungo periodo, che non siano solo reazioni ma veri piani di sviluppo sostenibile; basarsi su dati reali per comprendere cause e percezioni del sovraffollamento; monitorare costantemente e utilizzare tecnologie intelligenti; reinvestire le entrate del turismo in modo trasparente; coinvolgere le comunità locali.

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