Il turismo finisce ancora al centro delle polemiche, anche politiche. Intanto TH Group fa segnare nuovi numeri positivi
“La montagna per noi è una bellissima, grande storia che continua”. Lo dice Graziano Debellini, Presidente di TH Group, leader nel segmento montagna leisure, sia per l’hospitality nella stagione invernale che in quella estiva, da qualche anno particolarmente effervescente.
Presidente, TH è da sempre un punto di riferimento non solo per turisti individuali, ma anche per gruppi e realtà definite.
Certamente. Fin dalla nascita del nostro gruppo, negli anni Settanta, avevamo scelto un rifugio sulle terre alte, sulle falde dell’Adamello. Volevamo proporre una vacanza alle famiglie cattoliche che fosse alternativa alle colonie o alle altre strutture parrocchiali. La storia dei gruppi cattolici è stata per noi una vera palestra: intere generazioni sono transitate da lì e sono diventate oggi la classe media del Paese. Sono state esperienze che hanno avvicinato i giovani sia alla montagna, sia all’affascinamento per lavori anche umili, nelle offerte date alle collaborazioni nelle nostre strutture: un’introduzione alla vita lavorativa. Noi godiamo ancora oggi di quelle esperienze.
Cosa pensa delle recenti polemiche sulla stagione turistica vista in bianco o nero secondo l’orientamento politico di chi commenta?
Si sa che agosto è un mese adatto alle discussioni. Ed è altrettanto noto che good news no news, come si dice, e cioè che le comunicazioni negative o terrorizzanti trovino più spazio nei media di quelle più positive o rassicuranti. O vere… Si prendono alcuni spunti, magari davvero negativi o incerti, e li si trascina in una valenza assoluta. La realtà è diversa, e la si potrà chiarire solo alla fine.
Per ora, intanto, per quanto ci riguarda TH Group segna un +13% sul prodotto estate, ed è vero che magari genericamente si fanno più vacanze con meno giorni. Molte destinazioni dovrebbero anche rivedere le proprie prospettive, rimodulando l’offerta, ma per tutti c’è bisogno di dialogo, di rispetto. L’informazione non può basarsi solo sulle sensazioni di chi arriva su una spiaggia nel giorno sbagliato, vede qualche ombrellone chiuso e lancia l’allarme crisi.
L’analisi insomma dovrebbe essere più accurata e comprendere tutti i fattori che compongono l’industria del turismo?
Credo che il turismo dia fastidio perché recentemente è tornato alla ribalta in quanto settore traino dell’economia italiana. Così ogni pretesto viene sfruttato per tacciarlo d’essere un segmento produttivo che si basa sul non-necessario, con impieghi da stipendi bassi e pochi ascensori sociali. Magari qualche neo c’è davvero, in certi casi, ma non si può pretendere che solo il turismo debba essere sempre e comunque perfetto, e cedere ai luoghi comuni. Tra l’altro, sono ormai numerosi gli studi che invertono la credenza del non-obbligo del turismo: la valenza di una vacanza nell’arco lavorativo annuale è considerata oggi indispensabile per un vivere e lavorare armonioso, produttivo e soddisfacente.
Quindi come vede il futuro del turismo, o il turismo del futuro?
Bisognerà coniugare sempre di più i fattori storici del nostro Paese con l’innovazione. Mi spiego: l’IA da sola non può bastare. Occorre fondere investimenti, innovazione e piattaforme gestionali senza speculazioni. Chi non rispetta tutto questo finisce col tradire il nostro Paese.
Può fare qualche esempio?
Beh, la recente uscita di Henri Giscard D’Estaigne dal Club Med, dopo 22 anni (decisione indotta dall’azionista di riferimento, il fondo cinese Fosun Tourism Group), lui che ne fu l’inventore, parla chiaro. Henri mi ha inviato un messaggio eloquente: “Al di là dei nostri successi operativi, l’allineamento dell’azionariato sul lungo termine e i valori dell’impresa sono essenziali. Non è più il caso per il Club Med”. Oggi ci si chiede cosa diventerà il Med senza chi lo inventò. Credo che i fondi dovrebbero “studiare” e aiutare i modelli di riferimento, e non depredare.
La montagna nel cuore e nel business. Ci si avvicina alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. TH cosa sta preparando?
Un grande appuntamento, il 12 dicembre prossimo, tutto dedicato alla montagna, alla presenza delle autorità regionali e rappresentanti del Governo. Un evento che riguarderà anche la formazione di addetti e operatori, in collaborazione con la nostra Scuola Italiana di Ospitalità, creata da TH e Cassa Depositi e Prestiti che grazie alla collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia eroga il primo corso di laurea in Italia basato sul modello dell’hotel school. Quel giorno sarà anche l’occasione speciale per l’inaugurazione ufficiale del nostro Park Hotel des Dolomites, la magnifica struttura storica di Borca di Cadore, alle porte di Cortina, che torna finalmente a essere un riferimento per l’ospitalità di qualità in montagna.
(Alberto Beggiolini)
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