Con le spiagge, a detta di Assobalneari, sempre più vuote, Fratelli d'Italia condivide gli ultimi dati sul turismo: cresciuta la richiesta montana

In un periodo in cui lo scontro politico sembra essersi spostato sul tema del turismo, con una narrazione che parla di fortissimo calo e di un’estate che rischia di essere la peggiore della storia recente, il dipartimento turismo di Fratelli d’Italia  ha condiviso altri dati che sembrerebbero smentire questa versione parlando di una netta crescita di arrivi nelle località montane.



Partendo dagli allarmi sul turismo, al di là degli scontri strumentali e ideologici, è utile ricordare che i primi a parlare di un calo degli arrivi sono stati proprio i balneari, raccolti attorno alla sigla Assobalneari Italia che fa parte del più ampio gruppo di Confindustria: dai dati raccolti nei primi mesi caldissimi della stagione, infatti, si sarebbero registrate diminuzioni tra il 20 e il 30 per cento degli arrivi sulle spiagge.



I dati di FdI sul turismo: “Gli arrivi nelle località montane sono ai massimi storici, basta parlare di balneari”

Dalle denunce di Assobalneari è nato – appunto – lo scontro politico tra esponenti del governo e dell’opposizione ed è proprio qui che entra in gioco il nuovo comunicato diramato dal Dipartimento del Turismo di Fratelli d’Italia: stando ai dati raccolti – che arrivano fino alla fine della settimana di Ferragosto, infatti, la saturazione delle località montane ha raggiunto il suo massimo storico per il periodo, del 47,4 per cento, fino a picchi del 50% attesi per il 15 agosto.



Una spiaggia nel Parco regionale del Conero (Ansa)

Il giro d’affari del turismo montano sarebbe attualmente (nel periodo giugno-settembre) pari a 15 miliardi di euro per le sole prenotazioni alberghiere, con un totale di oltre 70 milioni di arrivi aumentati del 8,69% rispetto ai 65 del precedente anno: dati che – spiega Luca De Carlo di FdI – dimostrano come il turismo in Italia si starebbe sempre più spostando, partendo (appunto) dalle montagne e arrivando fino alle cosiddette “aree interne”.

Sul tema del turismo è intervento – sempre in queste ore – anche l’ex governatore ligure Giovanni Toti sulle pagine del Giornale, sostenendo che i dati che parlano di località balneari vuote sarebbero “strumentali e politici, più che economici e di mercato”: secondo Toti, infatti, le analisi catastrofiste ignorano il fatto che “il turismo sta semplicemente cambiando” con “certe categorie che oggi sono in calo e altre che sono in crescita”; suggerendo di “fare quello che serve per restare nel mercato” invece che le sterili “polemiche”.