Inflazione & bollette non deprimono i viaggi degli italiani. L’ultima conferma arriva dalla recente ricerca effettuata da BVA Doxa (per BWH Group) lo scorso febbraio su base nazionale, e suddivisa in target: general population, leisure travellers (ovvero persone con almeno 2 notti consecutive fuori casa per motivi di svago), business travellers (chi viaggia per lavoro e spende fuori casa almeno 3 notti consecutive).
La società di analisi ha preso in considerazione gli elementi che maggiormente influiscono sulle scelte dei viaggiatori, ovvero il budget a disposizione e l’impatto sul budget dovuto all’aumento dell’inflazione o, nel caso dei business travellers, la frequenza delle trasferte, le abitudini sugli spostamenti e i motivi della trasferta. Emerge che il budget dedicato ai viaggi è invariato rispetto all’anno precedente per il 38% della general population e il 42% dei leisure travellers, mentre è aumentato rispettivamente per il 23% e 28% degli intervistati. L’aumento dell’inflazione e il relativo impatto sul carovita stanno influenzando le abitudini di viaggio e soggiorno, portando i viaggiatori a preferire spostamenti in bassa stagione o riducendo le notti di viaggio (38% general pop e 34% leisure trav).
I dati dimostrano che le persone non rinunciano ai viaggi, ma cercano piuttosto modalità alternative per spostarsi e soggiornare. Per quanto riguarda chi viaggia per lavoro, il 32% conferma una riduzione delle trasferte rispetto al 2019, mentre il 20% dichiara per contro di averle incrementate, ma i dati relativi ai comportamenti reali riferiti al 2022 e all’inizio 2023 indicano una tendenza in rialzo. In relazione ai motivi della trasferta, eventi e convegni rappresentano la causa maggiore di spostamento (43%), seguiti dalle visite ai clienti e partner (36%), la formazione (33%) o la trasferta presso altra sede (29%). In aumento il dato riferito al bleisure: il 55% dei business trav dichiara di aver esteso il soggiorno per svago e tempo libero nelle ultime trasferte.
Non cambiano le abitudini sulla mobilità. La maggior parte dei viaggiatori conferma di utilizzare ancora gli stessi mezzi di spostamento (47% general pop, 48% leisure trav e 39% business trav) dimostrando una modesta sensibilità all’utilizzo di mezzi con minor impatto ambientale (rispettivamente 18%, 15% e 22%). Il buon rapporto qualità/prezzo si conferma, per tutte e tre le categorie, il principale driver di scelta, categorie che concordano anche sull’importanza della pulizia nelle strutture e il rispetto delle norme sanitarie. Se i leisure trav danno maggiore importanza alla posizione strategica (46%) e si affidano maggiormente alle recensioni degli altri viaggiatori (38%), i business trav, oltre alla posizione strategica (40%), sono attenti alla comodità del parcheggio (36%) e alla qualità della colazione (32%).
In relazione alle esperienze digitali in albergo, i numeri non si discostano di molto tra le categorie intervistate. Se per la general pop (27%) e i business trav (29%) la smart room è l’opzione più interessante, i leisure trav prediligono più degli altri i servizi streaming da smartphone con l’utilizzo del proprio account. Gli strumenti on line, siti web o app, si confermano il metodo più utilizzato per le prenotazioni. Sommando siti web e app si raggiunge il 71% di users per la general pop, il 74% per i leisure trav e il 70% per i business. Nell’effettuare la prenotazione online i leisure (81%) valutano con maggiore attenzione la usability, ovvero la navigabilità, completezza ed immediatezza del canale utilizzato. Al secondo posto (79%) l’offerta, ovvero la convenienza, le promozioni e i pacchetti multiservizio che rappresentano invece la principale aspettativa per la general pop (73% vs il 72% della usability) e dei business (75% vs 74%).
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