La guerra in Ucraina giunge al numero 610 ed è notizia di stamane il bombardamento da parte dei russi della centrale nucleare di Khmelnytsky, situata nell’Ucraina occidentale. Secondo quanto riportato dai principali media, a cominciare da RaiNews attraverso il proprio sito web, l’esplosione avrebbe danneggiato le finestre degli edifici amministrativi ma anche dei laboratori situati nell’impianto nucleare stesso. A riferirlo è stato il servizio stampa del ministero dell’Energia ucraino, citato dai media nazionali.
Non si parla al momento di rischio ambientale di conseguenza non sembra che del materiale radioattivo sia fuoriuscito dalla centrale ma è certo invece che il bombardamento del sito nucleare di Khmelnytsky ha creato un blackout generale che ha riguardato più di 1.800 utenze dislocate nelle città di Slavuta e Netishyn. Inoltre vi sarebbero dei danni anche per quanto riguarda le linee di trasmissione elettrica. In attesa di aggiornamenti sulla vicenda della centrale nucleare, come riferisce sempre RaiNews, nella giornata di ieri le truppe ucraine sarebbero riuscite ad avanzare a sud di Bakhmut, ad ovest della regione di Zaporizhzhia sede tra l’altro della più grande centrale nucleare d’Europa.
UCRAINA, CENTRALE NUCLEARE DI KHMELNYTSKY BOMBARDATA: LE TRUPPE DI KIEV AVANZANO
I filmati mostrano un avanzamento delle forze ucraine di 10 chilometri, ottenendo anche un parziale successo nei pressi di Robotyne. Secondo quanto fatto sapere dallo Stato maggiore ucraino, citato dai media nazionali, l’esercito russo avrebbe perso 800 soldati nelle ultime 24 ore, di conseguenza il numero delle perdite militari totali da inizio conflitto sarebbero salite a ben 296.310 un dato a dir poco da brividi.
Vengono infine segnalate delle esplosioni nella città russa di Bryansk, e sui canali Telegram si legge che le difese aree avrebbero intercettato dei droni ucraini, molto probabilmente responsabili dei bombardamenti in territorio nemico. Sono settimane che l’esercito di Kiev sta invadendo il territorio russo con i velivoli aerei e lo scorso 7 settembre i droni avevano colpito lo stabilimento Kremniy El, fra le più grandi imprese russe per la produzione di microelettronica, in particolare per il Ministero della Difesa.