E’ un primo atto decisamente significativo quello del nuovo Parlamento europeo, che ieri si è espresso nei confronti della guerra fra l’Ucraina e la Russia, sostenendo una posizione che potrebbe far storcere il naso ai più sulle armi. Oltre a rinnovare il proprio sostegno a Kiev fino a che non arriverà la vittoria, gli europarlamentari hanno chiesto ufficialmente, come si legge su il sito del Fatto Quotidiano, che le armi occidentali fornite all’Ucraina possano essere utilizzare per colpire la Russia, quindi oltre i confini nazionali.
Si tratta di una risoluzione che è stata votata con 495 voti favorevoli, 137 contrari e 47 astenuti e che spinge ulteriormente il mondo verso il rischio di una guerra ancora più globale, visto che Mosca ha sempre messo in guardia dall’utilizzare armi straniere sul proprio territorio, promettendo ritorsioni. Una risoluzione, quella del sostegno all’Ucraina a 360 gradi, che ha spaccato in due il governo visto che, se da una parte Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono detti favorevoli, dall’altra la Lega ha espresso il proprio No, così come il Movimento 5 Stelle.
LE ARMI ALL’UCRAINA, COSA SI LEGGE NEL TESTO DELL’EUROPARLAMENTO
Nel testo della risoluzione, come sottolinea ancora Il Fatto Quotidiano, non sembrerebbe esservi alcun riferimento ad uno sforzo diplomatico per fermare la guerra fra Kiev e Mosca, di conseguenza si ha quasi la certezza che l’unica soluzione attuabile in questo momento sia quella di fornire armi all’Ucraina. Viene quindi invitato il Consiglio europeo ad estendere le sanzioni a Russia e Bielorussia, oltre che la Commissione ad un’assistenza finanziaria a lungo termine per ricostruire l’Ucraina.
L’europarlamento ha poi sfruttato il primo atto ufficiale per tornare sulla vicenda Viktor Orban, il premier ungherese che negli scorsi giorni, da presidente di turno, aveva incontrato Zelenky a Kiev, ma anche Putin a Mosca e quindi Xi Jinping in Cina, rilasciando però delle dichiarazioni che non erano piaciute ai vertici dell’Unione Europea.
LE ARMI ALL’UCRAINA E LA POSIZIONE DI ORBAN: LA DECISIONE DELL’EUROPARLAMENTO
Gli europarlamentari hanno sottolineato che Orban stava agendo per conto proprio e non come esponente dell’Unione Europea, “condannando” la visita e precisando che nell’occasione ha violato i trattati e la politica estera dell’Ue, con conseguenti ripercussioni per l’Ungheria, tenendo conto che il giorno dopo la visita a Mosca, la Russia ha bombardato pesantemente un ospedale pediatrico a Kiev, causando diverse decine di morti innocenti. Una decisione, quella di punire l’Ungheria, che non è stata accolta con favore dalla Lega, che fa parte del gruppo dei Patrioti formato appunto proprio dal premier ungherese.
Il partito di Matteo Salvini ha quindi diramato un comunicato attraverso cui viene segnalato che il sostegno all’Ucraina viene utilizzato per colpire gli avversari politici, attaccando appunto Orban, aggiungendo che la richiesta di poter permettere all’Ucraina di attaccare obiettivi in Russia con armi fornite dall’Occidente va contro la linea del governo italiano.