BCE, rapporto rivela che Ue fa più affari con le dittature e fa arricchire i regimi. Tra le ragioni non ci sono solo gli affari con la Cina

Nonostante sia vincolata a una politica commerciale che deve basarsi sul rispetto dei diritti umani e giustizia sociale, l’Unione europea sta facendo sempre più affari con le dittature e i Paesi autocratici. Lo segnala uno studio della Banca Centrale Europea (BCE), da cui si evince che il trend è evidente dal 1999 in poi, ma non è dovuto solo agli affari con la Cina.



Il lavoro è stato realizzato dagli economisti Claudia Marchini e Alexander Popov, i quali hanno analizzato l’andamento delle importazioni di 15 Paesi membri dell’UE dal 1985 al 2022.

Hanno creato un indice che misura quanto democratici siano i partner commerciali dell’UE: si chiama Democracy-weighted Trade Index (DWTI). Viene calcolato combinando il volume delle importazioni con il grado di democrazia dei Paesi, tenendo presente il Liberal Democracy Index.



Ansa

L’indice DWTI è migliorato dal 1985 al 1999 grazie alla democratizzazione di molti Paesi, come quelli dell’Europa orientale e dell’America Latina, ma è peggiorato sensibilmente dal 1999 al 2022, scendendo da 0,59 a 0,41.

AFFARI CON DITTATURE E REGIMI AUTOCRATICI: L’ALLARME DELLA BCE

A pesare su questo peggioramento non è solo la crescita dell’import dalla Cina, perché, pur escludendola, questo peggioramento permane. Anzi, si constata un cambiamento della causa dal 2012: non è l’Unione Europea a scegliere nuovi partner autocratici per i suoi affari, ma sono i suoi partner a diventare meno democratici.



Quindi, l’Europa si ritrova a dover affrontare tre sfide: una reputazionale, perché evidentemente emerge una contraddizione tra i valori dichiarati e la realtà commerciale; in secondo luogo, ci sono rischi geopolitici nel commerciare con le dittature, perché questi affari rafforzano i governi che hanno ambizioni militari o aggressive, aumentando l’instabilità globale; in terzo luogo, c’è il problema della transizione verde, perché molte tecnologie “green” dipendono da materie prime che arrivano proprio da regimi autocratici, basti pensare alla questione dell’elettrico.

Solo di recente è stato registrato uno stop a questa tendenza, in particolare per via delle sanzioni alla Russia.