L'UE prepara sanzioni pesanti per X di Musk, accusata di disinformazione e diffusione illecita? La Commissione smentisce le notizie riportate dal Nyt
Elon Musk non rischia alcuna multa dall’Ue per la sua piattaforma X: Thomas Regnier, portavoce della Commissione, ha smentito le indiscrezioni riportate dal New York Times, che parlava di una possibile sanzione da un miliardo di dollari. L’ipotesi era circolata in relazione a una presunta violazione della legge europea, nello specifico il Digital services Act.
Regnier ha chiarito che non c’è “nessuna multa contro X sul tavolo” per contenuti illeciti e disinformazione. Da Bruxelles, dunque, arriva una secca smentita, infatti si parla di “affermazioni sbagliate“. Il portavoce ha negato l’esistenza di una proposta di una sanzione per le indagini che sono attualmente in corso sulla piattaforma social di cui è proprietario il magnate. Dunque, le istruttorie stanno proseguendo a livello tecnico, ma al momento non ci sono sviluppi e novità in merito. (agg. di Silvana Palazzo)
X rischia una multa dalla Commissione Ue?
L’Unione Europea è determinata nel colpire e affondare X, il social di proprietà di Elon Musk, preparandosi a imporre sanzioni dure e pesanti per presunti comportamenti illeciti, come la diffusione di disinformazione e contenuti dannosi; l’annuncio delle misure punitive, che comprendono una pesante multa e possibili revisioni strutturali all’intera piattaforma, è previsto per l’estate e determinerà l’applicazione iniziale del Digital Services Act (DSA), una nuova regolamentazione che si pone l’obiettivo di garantire una maggiore responsabilità alle piattaforme digitali.
X potrebbe quindi ritrovarsi ad essere oggetto di un precedente storico, con pesanti ripercussioni sia legali sia politiche: Elon Musk, già noto alla cronaca per la sua visione innovativa, ma anche per il suo temperamento controcorrente e controverso, ha sin da subito definito le mosse delle autorità europee come un attacco alla libertà di espressione.
Ma non è solo il diritto di parola a essere messo in discussione: c’è molto di più dietro questa azione pianificata, che potrebbe prefigurare un vero e proprio scontro tra l’imprenditore, uno degli uomini più influenti, e le istituzioni europee, impegnate nella battaglia alla regolamentazione del vasto e controverso mondo dei social network.
Il piano di Bruxelles non sarà esente da ripercussioni sia politiche sia sociali, e il possibile rifiuto di Musk a conformarsi alle richieste europee potrebbe aprire un nuovo fronte di scontro che, in un momento di profonde tensioni internazionali, rischia di scavalcare i confini giuridici per divenire una questione geopolitica.
UE, sanzioni e la verità su X: come potrebbe cambiare la storia digitale
L’Unione Europea, con il Digital Services Act come mezzo principale, si sta avvicinando sempre di più alla sua prima grande applicazione pratica in uno scenario complesso; se la multa a X dovesse essere confermata, le conseguenze supererebbero decisamente il semplice aspetto economico e finanziario, con un impatto netto su come i social dovranno agire non solo in Europa, ma su scala internazionale.
Non si tratta più esclusivamente di sanzioni monetarie, ma di visioni estremamente divergenti su cosa costituisca una comunicazione sicura, etica e responsabile nell’era digitale; dall’introduzione di leggi come il DSA, l’Europa si sta posizionando come un punto di riferimento di normative rigorose, tentando di individuare un equilibrio tra la libertà online e la protezione contro i pericoli che una mancanza di controlli può determinare, come la disinformazione, l’hate speech e le interferenze politiche.
In questo contesto, non si può ignorare l’aspetto politico che serpeggia su tutta la vicenda: le sanzioni contro X arrivano in un periodo in cui le relazioni transatlantiche sono tese e incrinate, con i legami tra l’Europa e gli Stati Uniti, già vulnerabili e precari per le questioni commerciali e politiche, che rischiano di aggravarsi a dismisura, e l’adozione del DSA e il suo impatto sui giganti tecnologici non possono che scaturire nuove tendenze nell’influenza geopolitica.
La reazione di Elon Musk, che ha già minacciato di opporsi legalmente e politicamente a questa decisione, potrebbe evolversi in un acceso scontro che pone l’Europa, sempre più determinata a tutelare la propria democrazia digitale, contro uno dei leader più visionari e controversi dell’intera industria tecnologica globale.