La Commissione UE ragiona su una tassa sul cibo spazzatura: l'obbiettivo è quello di disincentivarne l'acquisto e ridurre le malattia cardiovascolari

In seno a un più ampio sforzo per migliorare la salute – e specialmente quella cardiovascolare, con le patologie connesse che restano la prima causa di morte – dell’intero blocco europeo, l’UE starebbe valutando la possibilità di introdurre tasse sul cosiddetto “cibo spazzatura inserendo nell’ampio calderone gli alimenti ultraprocessati, le bevande zuccherate, gli alcolici e – naturalmente – il tabacco: ipotesi che, per ora, circolano solamente negli uffici con discussioni a porte chiuse che potrebbero arrivare a un’intesa non prima del 2026, quando – forse – la tassa sul cibo spazzatura diventerà realtà.



Prima di arrivare alla proposta di tassare il cibo spazzatura, è utile ricordare che secondo i dati ufficiali lo scorso anno – ultimo del quale si hanno dati certi – la principale causa di morte (collegata a più del 32% dei casi) in Europa erano proprio le malattie cardiovascolari: secondo alcune stime, all’anno muoiono circa 700mila persone per il solo consumo di tabacco, altre 300mila per l’abuso di alcool e – non trascurabile – altre 200mila per l’alimentazione scorretta eccessivamente zuccherata o salata.



L’UE ragiona su una nuova tassa sul cibo spazzatura: potrebbero essere colpiti anche tabacchi, alcolici e bevande zuccherate

Com’è facile immaginare, i dati sui decessi legati alle malattie cardiovascolari presuppongono anche ingenti costi per i sistemi sanitari nazionali ed è proprio in questo senso – nell’ambito del cosiddetto “Piano per la Salute cardiovascolare” – che si discute sui disincentivi al consumo del cibo spazzatura: per ora – dicevamo già prima – si tratta solamente di ipotesi e non è chiaro a quanto potrebbe essere fissata effettivamente la tassa; ma è certo che l’obbiettivo resta quello di scoraggiare gli acquirenti nella speranza di indirizzarli verso alimenti più sani.



Dieta (Foto: Pexels)

Tuttavia, non sono solamente i cibi spazzatura a essere finiti nel mirino della Commissione perché emergono anche voci sulla possibile introduzione di nuove accise sugli altri “vizi”: a fronte del prelievo fiscale – a beneficio dell’UE – del 15% sulle tasse nazionali sul tabacco, infatti, l’idea potrebbe essere quella di rivedere anche le attuali accise comunitarie sui prodotti associati (sigarette in primis, ma anche liquidi per le e-cig e riscaldatori); mentre sembrano in corso anche le discussioni sul possibile aumento delle tasse “occulte” sugli alcolici e sulle bevande zuccherate con l’introduzione – per la prima volta – di accise sul vino.

D’altra parte, le nuove (potenziali) tasse sul cibo spazzatura sembra raccogliere l’approvazione di già una folta schiera di paesi del blocco, tra i quali la Francia e la Spagna; e mentre altri chiedono che vengano accompagnate anche da campagne informative per aiutare gli acquirenti nella scelta di alimenti e bevande sane, anche l’OMS potrebbe obbiettare dato che da tempo sostiene l’inutilità di soluzioni come le tasse per ridurre il consumo di cibo spazzatura e alcolici.