Nel Regno Unito, secondo quanto riporta La Stampa, in questi mesi si sta registrando un boom di reati commessi da persone transessuali, ma in realtà dietro ai numeri potrebbe celarsi un fenomeno preoccupante. In molti casi, infatti, è emerso che gli uomini dicono di sentirsi donne per ottenere delle pene ridotte, date le differenze prevista dalla magistratura inglese in base alla differenza di genere. Ad esempio, in tal senso, nell’Uk per le donne non esiste l’accusa per il reato di stupro.
Il Mail on Sunday ad esempio poco tempo fa ha scoperto che un uomo di nome Zoe Watts, in carcere per alcuni reati tra cui la costruzione di una bomba, era stato inserito nel casellario femminile soltanto perché alla Polizia aveva detto di identificarsi come donna. È emerso che non era affatto l’unico. È per i tanti casi come questo che la ministra dell’Interno inglese Priti Patel ha invitato le forze dell’ordine a fare attenzione e ad andare a fondo delle vicende prima di accettare il fatto che un indagato di sesso maschile possa essere inserito nel casellario femminile, in quanto spesso potrebbe semplicemente trattarsi di uno stratagemma per evitare una condanna severa.
Uk, boom di reati di transessuali: cosa dicono le statistiche
Il fenomeno che ha causato un boom di reati commessi da transessuali nel Regno Unito ha una sua manifestazione anche nei dati. È emerso dalle statistiche degli ultimi anni, come riporta La Stampa, che il numero di atti illegali ad opera di donne sta diventando sempre più alto. Il crimine si sta legando alla femminilità? In realtà no. Le cifre non tornavano. È per questa ragione che la ministra Priti Patel ha deciso di indagare ed ha scoperto quanto detto.
L’obiettivo dunque adesso è quello di evitare che le statistiche sulla criminalità femminile possano essere ulteriormente gonfiate. Il Governo sta valutando quali misure attuare preservando il rispetto di ogni tendenza sessuale ed evitando di andare contro alle diversità di genere, ma non sarà per nulla semplice trovare una soluzione.