L'eurodeputata leghista Anna Maria Cisint chiede all'Unione delle Comunità Islamiche Italiane di fare chiarezza sui rapporti con i Fratelli Musulmani
L’Unione delle Comunità Islamiche Italiane (o semplicemente UCOII) dovrebbe prendere una posizione chiara e dettagliare i suoi rapporti con i Fratelli Musulmani e – forse soprattutto – con l’idea politica dell’islam radicale, che vorrebbe la sharia e i dettami coranici come unica legge fondamentale: a dirlo – in estrema sintesi – è l’eurodeputata e storico volto della Lega Anna Maria Cisint, da sempre impegnata in una dura battaglia contro l’islamizzazione dell’Occidente e (soprattutto) dell’Italia; mentre l’occasione per il suo appello è stata quella del recentissimo rapporto redatto dagli 007 francesi, che ha indicato come una vera e propria minaccia repubblicana quella già citata Fratellanza musulmana.
Partendo proprio da qui – poi arriveremo anche all’eurodeputata leghista – è utile ricordare brevemente che, secondo gli 007 di Parigi, i Fratelli Musulmani sarebbero un’organizzazione che intende diffondere l’ideale politico alla base dell’islam per arrivare dal basso a sovvertire l’ordine democratico, imponendo – appunto – la sharia; mentre nel rapporto trova anche posto la nostra bella Italia, con gli 007 francesi che ritengono il centro islamico di Verona uno degli epicentri di questo piano, definendolo “il principale centro di formazione per gli imam in Europa”, appoggiato proprio dall’Unione delle Comunità Islamiche Italiane e da fonti kuwaitiane.
L’allarme di Anna Maria Cisint: “Troppi dubbi sui legami tra l’Unione delle Comunità Islamiche Italiane e i Fratelli Musulmani”
Al di là della questione di Verona e del report degli 007 di Parigi in sé, secondo la leghista Anna Maria Cisint – citata dal quotidiano Il Tempo – è importante che ora l’UCOII “condanni con fermezza le visioni retrograde e incompatibili con i nostri valori democratici” espresse dai Fratelli Musulmani e ben evidenziate “nel recente rapporto francese”: da troppo tempo – ricorda l’eurodeputata – “emergono seri interrogativi sull’UCOII, il cui presidente (…) ha attaccato la mia battaglia contro le moschee irregolari e in difesa dei principi (…) della Costituzione”.
Non solo, perché Cisint ricorda anche che “diversi esponenti dell’UCOII hanno assunto posizioni ambigue sul fondamentalismo islamico”, radicato peraltro nella stessa storia dell’organizzazione, che mostra chiari legami “con reti ideologicamente affini alla Fratellanza”; senza dimenticare che, nel frattempo, sarebbe anche importante avere trasparenza sui fondi che l’UCOII riceve dalla “Qatar Charity Foundation” e che impiega per “l’apertura e il sostegno economico di moschee sul territorio italiano”: l’allarme dei Fratelli Musulmani è chiaro, così come è altrettanto chiaro che “l’Italia non può permettersi di diventare la ‘depandance’ dei radicalizzati”.
