Da giorni si incrociano tra Mosca e Pechino accuse agli Usa riguardo lo sviluppo di un’arma biologica in Ucraina. Nello specifico, Russia e Cina accusano la Casa Bianca di non essere trasparente riguardo l’attività svolta in tali laboratori. Qualche dettaglio in più è contenuto in un non-paper pubblicato dall’Ambasciata russa in Italia e San Marino che è datato 18 marzo. In questo documento si parla di un dispiegamento dal 2014 di una rete di oltre 30 laboratori biologici che si occupano dello studio di malattie letali, in particolare agenti patogeni e virus estremamente pericolosi. Tutto ciò col supporto finanziario e organizzato degli Stati Uniti.
“I lavori sono stati svolti su ordine della Direzione del Ministero della Difesa degli Stati Uniti per la riduzione delle minacce alla difesa (DTRA)“, spiegano i russi. Si cita il Pentagono, secondo cui “veniva monitorata la situazione biologica nelle presunte aree di spiegamento dei contingenti militari dei paesi membri della NATO“. Ma si spiega anche che era seguita regolarmente la raccolta ed esportazione in Usa di ceppi di microrganismi pericolosi. “Si svolgevano lavori di ricerca per lo studio dei potenziali agenti di armi biologiche, specifici di una determinata regione, che hanno focolai naturali e possono essere trasmessi all’uomo“.
DOCUMENTI SCOPERTI DURANTE “OPERAZIONE SPECIALE”
Tali informazioni sarebbero state apprese dalla Russia nel corso di quella che definiscono “operazione speciale“, tenendosi sempre ben lontani dal chiamarla per quello che è, cioè guerra. Quindi, sostengono che i dipendenti di questi laboratori, “fedeli allo stato e di sentimenti patriottici“, hanno consegnato ai russi documenti che dimostrano “come gli americani abbiano in tutto fretta ripulito le tracce del programma biologico militare in corso in Ucraina, finanziato dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti“. Il non-paper russo riporta che il 24 febbraio il Ministero della Salute ucraino ha ordinato di distruggere i bioagenti presenti nei laboratori. “Questo fatto conferma che Washington e Kiev temevano seriamente che gli esperti russi avessero ottenuto prove inconfutabili del lavoro pratico mirato ad intensificare le proprietà patogene dei microrganismi utilizzando metodi di biologia sintetica. Ciò, a sua volta avrebbe smascherato la sistematica violazione da parte dell’Ucraina e degli Stati Uniti della Convenzione internazionale sulla proibizione delle armi biologiche e tossiche, come più volte segnalato da Mosca“.
IL PROGETTO SEGRETO UP-4
Di fatto, questo documento pubblicato dall’Ambasciata russa in Italia e San Marino analizza tutte quelle accuse che sono state rivolte nei giorni scorsi anche in una conferenza stampa nella quale è stato tirato in ballo anche il figlio del presidente americano Joe Biden. Si parla di un progetto, col nome in codice UP-4, che prevedeva l’identificazione delle malattie degli uccelli più pericolose per l’uomo, lo studio delle rotte migratorie degli uccelli per capire quelle che attraversano la Russia e colpiscono in modo minore i paesi europei. Inoltre, sarebbero stati catturati uccelli in Russia per essere trasportato in Ucraina e tracciarne il percorso di ritorno. Sarebbero stati individuati anche i luoghi di maggiore concentrazione dei volatili, ove si può infettare uno stormo intero con un virus pericoloso. “Lo svolgimento di tali studi può indicare che i biologi militari americani e ucraini intendevano utilizzare gli uccelli come mezzi di trasporto di armi di distruzione di massa. Quest’approccio è uno dei metodi di guerra più sconsiderati, disumani e altamente irresponsabili”. Anche perché l’epidemia si propagherebbe ovunque. “Particolarmente preoccupante è che esperimenti simili al progetto UP-4 sono in corso in prossimità di aree densamente popolate di paesi europei considerati alleati degli Stati Uniti, la cui sicurezza, tuttavia, è palesemente trascurata dai ‘partner’ americani“.
“STUDIO SU SVILUPPO DI ARMI ETNICHE”
Dai documenti ottenuti la Russia avrebbe scoperto anche che gli scienziati dell’Ucraina avrebbero donato campioni di biomateriali a persone e organizzazioni straniere. Non sono solo campioni di portatori di malattie, ma anche siero del sangue dei rappresentanti del gruppo etnico slavo. “Questo fatto indica che gli specialisti dei laboratori biologici americani in Ucraina hanno condotto uno studio sull’impatto degli agenti patogeni sull’uomo tenendo conto dei fattori razziali ed etnici“. Quindi, la Russia ritiene che gli Stati Uniti siano interessati allo “sviluppo di armi biologiche selettive rivolte a determinati gruppi etnici (armi ‘etniche’)“. Ma viene tirata in ballo anche la Germania, che starebbe svolgendo un programma biologico militare in Ucraina. “L’obiettivo è quello di studiare il potenziale di malattie letali, come la febbre emorragica Crimea-Congo, nelle condizioni dell’Europa Orientale“. Si fa riferimento all’Istituto tedesco di medicina tropicale di B.Nocht che avrebbe cooperato col Centro per la salute pubblica ucraino che ha fornito campioni di sangue del gruppo etnico slavo. Inoltre, medici tedeschi si sarebbero recati in ospedali di Kiev, Kharkov, Odessa e Leopoli per constatare “le peculiarità del decorso delle malattie nella popolazione locale. Il progetto è stato finanziato dal Ministero degli Esteri tedesco e dal Bundeswehr“.
ANCHE LA GERMANIA NEL MIRINO
Dunque, la Russia muove accuse anche contro la Germania, affermando che “le azioni tedesche, precedentemente sconosciute al grande pubblico, costituiscono una minaccia pari a quella degli esperimenti biologici statunitensi e richiedono uno studio dettagliato“. Dal canto suo, il vicesegretario di Stato Nuland, in un’audizione del Congresso, pur avendo ammesso l’esistenza di laboratori biologici americani in Ucraina, ha negato le accuse riguardo lo sviluppo di armi biologiche di distruzione di massa. Ma la Russia tira dritto e chiede un’indagine internazionale sul programma biologico militare americano, potendo anche contare sul sostegno della Cina. “I documenti pubblicati testimoniano innegabilmente lo sviluppo di un nuovo tipo di arma biologica da parte degli Stati Uniti nei laboratori ucraini“. Ciò per la Russia configura la violazione della Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, della produzione e dello stoccaggio di armi biologiche e tossiche, oltre ad essere una minaccia che non dovrebbe allarmare solo la Russia.