Il premier Mario Draghi lo ha anticipato in conferenza stampa: anche i migranti saranno inclusi nella campagna vaccinale anti Covid. Il piano per vaccinarli sarà operativo entro fine settembre, ma prevede una base volontaria. Non riguarda solo gli afghani, per cui si prevede un’iniziativa complessa che prevede pure il riconoscimento immediato dello status di rifugiati politici e l’avvio di una procedura di integrazione. Sono coinvolti anche i migranti che sbarcano sulle coste. In quelle poche parole del presidente del Consiglio però c’è un lavoro che va avanti da mesi, secondo quanto riportato dall’Huffington Post. Il piano è stato voluto fortemente da Palazzo Chigi ed è coordinato da Viminale e Ministero della Difesa. L’esigenza è duplice: evitare focolai e quindi mettere anche in sicurezza chi entra in contatto con loro, come forze dell’ordine, operatori sanitari e volontari delle Ong.
Il Ministero dell’Interno ha quasi definito le linee guida con Croce Rossa e sanità militare, contando anche sul supporto logistico della struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo e il contributo della Regione Sicilia. L’idea è di cominciare con Lampedusa, che dovrebbe diventare uno dei primi hub con Crotone. Poi il sistema verrà esteso a Calabria, Puglia, ma pure Friuli Venezia Giulia e altre zone dove i migranti approdano via terra.
VACCINO A MIGRANTI, IN ARRIVO PIANO E LINEE GUIDA
Come dicevamo, il piano di vaccinazione dei migranti sarà su base volontaria, quindi il lavoro più impegnativo sarà quello di convincerli a farsi somministrare il siero anti Covid. Per questo sono coinvolti interpreti e mediatori culturali. Verrà usato soprattutto il vaccino Johnson & Johnson, in quanto monodose e quindi non richiede il richiamo. Peraltro, ci sono tante dosi in “magazzino”. Come evidenziato dall’Huffington Post, il “certificato vaccinale” sarà diverso però per i migranti, perché il codice corrisponde alla loro foto-segnalazione sulla base delle impronte digitali. Ma si vogliono vaccinare anche minorenni, purché over 12, solo se il Tribunale dei Minori avrà loro assegnato un tutore per il via libera, come previsto dalla legge. Quindi, si profilano tempi lunghi per loro. La partenza è prevista nelle prossime due estate, al massimo entro fine mese. Se all’inizio i rapporti tra Viminale e Regioni saranno diretti, nella fase successiva sarà il ministero guidato da Mariastella Gelmini a fare da raccordo. Ma la vaccinazione dei migranti comunque è già cominciata, sempre su base volontaria. Sta per scattare però un piano articolato e organizzato.